Libri dartista per Alda Merini, CZ
Museo dei Brettii e degli Enotri Complesso Monumentale di S. Agostino Cosenza
Sabato 13 novembre 2010 ore 18.00
Ascolta, il passo breve delle cose
Libri dartista per Alda Merini a un anno dalla morte
a cura di Franco Gordano, Mimma Pasqua, Cristina Rossi
Sabato 13 novembre 2010 alle ore 18.00, presso il Museo dei Brettii e degli Enotri, nel complesso Monumentale di S. Agostino in Cosenza, alla presenza del Sindaco di Cosenza, avv. Salvatore Perugini, e del direttore del Museo stesso, la dott.ssa Maria Cerzoso, nonché dei curatori e della giornalista Giulia Fresca, che condurrà la serata, la quarta edizione di Tornare@Itaca, la rassegna artistico-letteraria (questanno dedicata alla poesia di Alda Merini e Lorenzo Calogero), ideata dal critico Mimma Pasqua e da questa curata insieme al poeta Franco Gordano per conto di Vertigo Arte, lassociazione cosentina darte contemporanea che organizza lintera manifestazione.
La mostra affianca, dopo lanteprima al Palazzo Comunale di Grimaldi dello scorso mese di agosto, altre due esposizioni che Vertigo Arte e gli stessi curatori hanno dedicato alla poetessa milanese nel capoluogo lombardo dal titolo Viaggio nella parola di Alda Merini, all Auditorium Fondazione Cariplo e alla Biblioteca Sormani dal 2 novembre all 11 dicembre 2010. Nel mese di gennaio del prossimo anno inizierà, poi, lomaggio a Lorenzo Calogero.
Trentuno gli artisti presenti:
SALVATORE ANELLI, ANTONIO BAGLIVO, ANNA BOSCHI, LUCILLA CATANIA, SILVIA CIBALDI, LUCE DELHOVE, MARIANGELA DE MARIA,TEO DE PALMA, MARCELLO DIOTALLEVI, LIA DREI, FERNANDA FEDI, MAVI FERRANDO, FRANCO FLACCAVENTO, ANNA LAMBARDI, ORONZOLIUZZI, RUGGERO MAGGI, GIANNI ETTORE ANDREA MARUSSI, ANNALISA MITRANO, MICHELE MUNNO, ANTONIO NOIA, SALVATORE PEPE, LUCIO PERNA, TARCISIO PINGITORE, ANTONIO PUJIA VENEZIANO, MARTINA ROBERTS, RAFFAELE ROMANO, ANNA SANTINELLO, MIRELLA SALUZZO, GIULIO TELARICO, ROBERTO VECCHIONE, ARMANDA VERDIRAME.
Affianca le esposizioni dedicate alla Merini un video curato da Franco Gordano e prodotto da Vertigo Arte, per la regia di Alessandro Gordano, con poesie ispirate alla stessa poetessa dai poeti: Annelisa Alleva, Rosa Foschi, Franco Gordano, Flora Lalli, Antonio Nesci, Daniele Pieroni, Gerardo Pedicini e Francesca Serragnoli. La lettura delle poesie è dellattrice Alessandra Romeo.
Vertigo Centro Internazionale di ricerca per la Cultura e le Arti Visive Contemporanee
Via Rivocati 63
87100 Cosenza
tel. e fax 0984 75212 - www.vertigoarte.org - vertigoarte@libero.it
Orari di apertura: martedi/venerdi: 9.00/13.00-15.30/18.30
sabato e domenica: 10.00/13.00-15.30/18.30
lunedi chiuso
Museo dei Brettii e degli Enotri
Complesso Monumentale di S. Agostino
Piazza Fratelli Bandiera
Cosenza
Tel 0984 23303 - fax 0984 22067
www.comune.cosenza.it - museo@comune.cosenza.it
Il Museo Civico dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, ubicato nel cinquecentesco Complesso monumentale di S. Agostino, è costituito da una vasta collezione archeologica, proveniente dalla città e da località diverse della sua provincia, che abbraccia un ampio arco cronologico: dai resti ossei del Paleolitico superiore delle grotte di Cirella, sino alloinophoros di età romano imperiale (III sec. d.C.) proveniente da Cosenza.Il nucleo più rappresentativo è composto dai corredi di una vasta necropoli da Torre Mordillo, relativa ad un centro di età protostorica prospiciente la piana di Sibari, la cui attività venne interrotta dallarrivo dei coloni greci. I corredi sono costituiti da contenitori in ceramica di varie forme e grandezze (scodelle, tazze, olle, askoi, vasi), da numerosi oggetti bronzei (fibule, rasoi, dischi, monili, asce, punte di lancia, coltelli), ma, fra tanti oggetti, meritano una menzione particolare, sia per la fattura che per il loro significato, una fibula in bronzo ad arco di violino, una spada con fodero in bronzo, un cinturone con decorazione a meandro rettangolare.
Al periodo coloniale fanno riferimento altri importanti reperti rinvenuti nel comune di Corigliano Calabro, in località Cozzo Michelicchio, che testimoniano in modo inequivocabile lesistenza di un edificio con una specifica destinazione sacra, un luogo di culto extra-urbano - forse dedicato ad una divinità femminile - considerato uno tra i più antichi dellarea sibarita, con funzione di punto dincontro fra Greci ed indigeni.
Alletà ellenistica e romana risalgono molti reperti provenienti da diverse località della provincia di Cosenza (Corigliano Calabro, Montalto Uffugo, Luzzi, Carolei, Cerchiara di Calabria, ecc.), ma quelli particolarmente significativi sono quelli rinvenuti nella città stessa, lantica metropoli della Confederazione dei Brettii fondata nel 356 a.C. prima, colonia romana poi.
TUTTO QUESTO È POESIA
Mimma Pasqua
Osservo i libri dartista davanti a me e cerco un ordine concettuale che mi aiuti a trovare analogie tra di
essi per poterli descrivere e commentare raggruppandoli ed evitare così la dispersione elencativa.
Riconosco larbitrarietà di un simile criterio. Ogni libro è un unicum che parla per sé, che si impone per
la sua fisionomia, per i caratteri genetici impressi dallartista. Associo liberamente il libro con il suo autore
e mi chiedo se certe connotazioni fisiche, lo sguardo, il tocco delle mani, landatura, il tono di voce
abbiano qualche relazione col prodotto realizzato.
Azzardo una classificazione per materiale.
Non posso fare a meno di notare come Marcello Diotallevi e con lui Fernanda Fedi, Oronzo Liuzzi, Antonio
Pujia Veneziano, Anna Lambardi e Gianni Marussi prediligano il supporto cartaceo e la scrittura
che in Diotallevi è nascondimento, quasi un piccolo rompicapo, un rebus; in Fedi e Liuzzi parole che
giocano allo scoperto e diventano significato carico di senso poetico, sono prese a prestito dalla poesia
di Merini, perché vivere con sincerità la propria vita è già opera di poesia (Fedi); Liuzzi, ahimè, affonda
le forbici e taglia (sacrilegio) la copertina che seduce luccicando, per rivelare il contenuto.
Cè un legame, inevitabile, fra la poesia di Merini e gli artisti. È un legame di tipo simbiotico che mescola
il vissuto degli uni con quello della poetessa folle.Mi chiedo se il tema della follia non abbia finito per sovrastare
quello della poesia in Merini (come è successo con Camille Claudel) oscurando le note chiare,
gli accenti diversi in mezzo al dolore e al colore plumbeo che lhanno segnata.
Antonio Pujia Veneziano e Giulio Telarico ne hanno colto laspetto gioioso, luno col colore argenteo di
un libro che si dipana leggero e laltro col mistero ludico ed inquietante ad un tempo di lettere amorfe,
forme misteriose che sotterranee emergono. Una scrittura da leggere con le mani come un alfabeto
braille. Gianni Marussi, Ruggero Maggi, Anna Boschi e Anna Lambardi hanno dato al loro libro laspetto
rassicurante del libro di tradizione.
Si può aprire, sfogliare, leggere.
Libro di una sola pagina per Maggi, per ricordare con nitidezza di immagini frantumate il parabrezza infranto
di una mente a pezzi.
La carta, la copertina telata, la cura dei particolari, lazzurro di cielo, tutto nel libro di Marussi riporta alla
raffinatezza orientale, allamore per la materia cartacea che è amore per la natura di matrice Zen, alle
sue delicatezze e trasparenze. In Lambardi è il processo ideativo, la genesi creativa a svelarsi con accostamenti
inusuali. Lessenza poetica distillata e scomposta nei suoi elementi. Così in Mariangela De
Maria il rarefarsi della forma, che sconfina lasciando tracce in una pittura di matrice informale dai colori
tenui, allude allattimo che precede la rivelazione, la nascita dellopera.
Mentre Boschi si sofferma sul tema del guardare e dellessere guardati e come in Antonio Baglivo locchio
assume un senso diverso a seconda di chi guarda: implora, indaga, giudica, osserva.
Locchio ha il potere di ferire o consolare. Parla e racconta ciò che le parole non dicono.
In Lucio Perna la carta non è superficie su cui scrivere, ma elemento compositivo mostrato nella sua
verità, non manipolata, impastata, lavorata come la pasta del pane (Cibaldi, Verdirame), ma mostrata
qualè. Col suo colore, col suo spessore.
La mano la taglia e le dà forma perché dia voce una donna che reclama la sua verità in bianco e nero e
in una veste fascinosa che si offre allo sguardo senza aprirsi.
A volte lamanipolazione della carta rivela laffiorare di grumi, di nodi, di sofferenze taciute, parole. La carta
bagnata, sedimentata, lavorata per dar voce allamore e riparare loltraggio (Silvia Cibaldi).
La carta che convive con la trasparenza del plexiglass si arrotola, si piega, si contorce, si nega (Annalisa
Mitrano), o si stende in fogli lussureggianti di segni, di impronte di fili di rame e ferro inanellati a
vista: la resistenza al dolore per costruire una forma (Anna Santinello).
E come stoffa morbida. Non regge il libro, bisogna adagiarlo per coglierne il fascino sottile del colore argenteo
e lunare, delleleganza flessuosa che cede (Luce Delhove). I libri di Salvatore Anelli sono illeggibili,
vano il tentativo di leggerli dentro perché sono libromuti e sordi, con tracce di anima, che attendono
che qualcuno gli parli e gli dia parola, portandoli leggeri con sé, come un vestito appesi nella parete.
Di contro il libro di piombo di Michele Munno trasmette pesantezza: senso di chiusura inappellabile con
le sue pagine serrate e fuse. Ma dove vanno i libri dartista, le poesie e i racconti? Cè un posto che li accoglie,
Un posto di colori, di nubi rosa (Raffaele Romano) e gialle. Di cieli cristallini.
Ecco un libro tutto da scrivere, perché le pagine sono sottili e bianche e limmagine è una sola. Una storia
sulla Merini tutta da inventare (Martina Roberts). Il colore della terracotta dal sapore archeologico
delle tavolette sumeriche di Salvatore Pepe o arrossata da segni profondi, incavi di libertà conculcata,
di desideri inespressi di voli (Lucilla Catania) o tormentata, segnata e incisa e con la carta strappata resa
fertile dai segni della terra madre (Armanda Verdirame). La fermezza del legno, la stabilità di un colore
fermo e tranquillo, di superficie liscia. La duttilità dacacia docile al taglio (Mavi Ferrado).
Scrivere sul legno, incidere la corteccia di un albero.
Trasformare con moderna alchimia la freddezza dura dellalluminio in materia duttile, nobilitarne ad arte
la superficie scabra e con ruvidezza abrasiva incidere nomi, parole di vita, momenti di fuga: non cercate
/ di prendere i poeti / perché vi scapperanno fra le dita / (Mirella Saluzzo).
Traforare la carta spessa come fosse ferro e in un quarto di cerchio arcobaleno di luna crescente guardarvi
attraverso la vertigine del vuoto (Roberto Vecchione) o nascondere e svelare parole sotto una
stoffa sdrucita, un lenzuolo ingessato (Tarcisio Pingitore) scrivere su un libro di gesso di preziosi ricami
e raffinati e liberare il filo dei ricordi come aquiloni al vento, in alto sempre più in alto (Franco Flaccavento),
o lasciare bianca la carta quadrettata di banchi neri e intinti calamai, perché bianco è il nulla e
linfinito lutto a meriniana memoria (Antonio Noia) e su carta ingiallita e smaciata, dipingere a tenui colori
una rosa, una mano, una luna di donna (Teo De Palma).
Tutto questo è poesia.
ARTISTI
SALVATORE ANELLI, nato nel 1951 a Comiso (RG). Vive ed opera a Rende (CS). È docente di Discipline
plastiche al Liceo Artistico di Cosenza. Sue opere sono presenti in Musei, collezioni pubbliche e
private in Italia e allestero. Ha collaborato con il Teatro dellAcquario di Cosenza, in varie produzioni
sceniche. Ha esposto in mostre personali e collettive, ha partecipato a rassegne nazionali ed internazionali
(The 2nd International Biennal of graphic Arts, Gyor, Hungary; II Biennale Internazionale dArte
di Londra; 52° Biennale di Venezia 2007, Eventi collaterali; nel 2008 al Progetto Profondità 45, Michelangelo
al lavoro, Palazzo Atena, Torino World Design Capital 2008). 2010 - Tornare@itaca, Arte
per la legalità, Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, Fondazione Mudima, Milano.
ANTONIO BAGLIVO, nato a Casal Velino (SA) nel 1951, vive e lavora a Bellizzi (SA). Scultore, pittore,
incisore, ceramista, nel 1977 ha fondato a Salerno il Centro di Documentazione Arte Contemporanea
Laboratorio Dadodue che ha diretto fino al 1992. Ha curato cataloghi e mostre e ha promosso e coordinato
rassegne e progetti tra cui: Atlantide - operazione poetica, La pietra dellacqua, Acquetinte,
Dadodautore -Work in progress e la mostra internazionale di libri dartista In forma di libro.
Ideatore e curatore della collana IBRIDILIBRI. Dal 1998 al 2000 ha diretto le attività dellArchivio/Osservatorio
e del Museo Polivalente di Perito (SA). Nel 1999 ha eseguito il monumento in ferro La porta
del cielo per il complesso cimiteriale di Baronissi (SA). 2010 - Tornare@itaca, Arte per la legalità,
Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, Fondazione Mudima, Milano.
ANNA BOSCHI, nata a Bologna, risiede e lavora a Castel S. Pietro Terme (BO). Dopo un periodo di
sperimentazione di tecniche e materiali vari, approda a una ricerca centrata sul rapporto parola-immagine,
divenendo pittrice verbo-visuale. Il suo interesse è rivolto anche al libro-oggetto, alla Visual
Poetry e alla Mail Art, di cui conserva un interessante archivio. Partecipa e organizza rassegne internazionali.
Espone dal 1974 e dal 1982 si dedica esclusivamente a questa attività. Ha al suo attivo
oltre cinquanta personali e numerose mostre di gruppo in Italia e allestero.
LUCILLA CATANIA, artista romana, si forma come scultrice, lavorando terracotta, anche in grandi dimensioni,
marmo e pietra. La sua ricerca artistica è tesa alla creazione di unidea di scultura che unisca
i connotati classici della tridimensionalità e la coscienza dei nuovi codici socio-culturali. Tra le
sue mostre principali: Arte italiana dal 1947 ad oggi (1989) Musei di Mosca e Leningrado, Galleria
Civica di Praga (1991); Biennale di Scultura di Carrara (1998); Scultura Italiana del XX secolo (2001)
in Giappone; Biennale di Scultura di Gubbio (2005); Naturale, Castello Cinquecentesco, Museo Nazionale
dAbruzzo, LAquila (2007); Venezia Salva, 53a Biennale di Venezia, Magazzini del Sale, Venezia
(2009). 2010 - Tornare@itaca, Arte per la legalità, Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, Fondazione
Mudima, Milano.
SILVIA CIBALDI, nata a Brescia, vive e lavora a Legnano (MI); è presente dal 1966 nel panorama dellarte
nazionale e internazionale. Nel 1975 aderisce al gruppo Immagine di Varese. Nel 1978 lascia
temporaneamente la pittura per dedicarsi a esperienze teatrali maturate alla Civica Scuola dArte
Drammatica del Piccolo Teatro di Milano. Dal 1985 ha ripreso a lavorare la terra e gli agglomerati materici,
sviluppando una ricerca originale sui materiali poveri. Predilige lavorare in gruppo e usare
come spazi espositivi scuole, fabbriche, negozi, biblioteche, centri per disabili, caffè e bar. Ha fondato
inseme ad altri artisti Sgruppo nel 1993 e lAssociazione il Filo e il Seme nel 1997.
LUCE DELHOVE nasce in Belgio il 29 settembre 1952. Designer, incisore, pittrice e scultrice, vive e lavora
a Roma e a Milano, dove insegna Tecniche dellincisione presso lAccademia di Belle Arti di Brera.
Partecipa a collettive e personali in Italia e allestero e, dopo esperienze di lavorazione e sperimenta50
zione sullardesia in Valle Argentina (IM) dal 2000 si dedica alla realizzazione di gioielli. Dal 2007 la
sua attenzione si ferma sullosservazione delle palme, della loro complessa morfologia, realizzando
alte sculture verticali di cartapesta, piccoli e grandi ventagli, un lavoro di linnee e pieghe. Le sue opere
sono conservate in collezioni pubbliche e private.
MARIANGELA DE MARIA, nata a Milano, si è diplomata in scenografia allAccademia di Brera. Dopo
linsegnamento, torna alla pittura nei primi anni 90, ripartendo dal disegno e dalle chine, indagando
i paesaggi della natura e della psiche, passando dal figurativo al visionario. Dalla prima espressione
grafica approda alla pittura, lavorando su campiture sempre più vaste e vibranti, giocando con delicatezza
su trasparenze e nuances. Ha partecipato a molte esposizioni personali e collettive. Affianca
alla pittura la passione per la poesia.
TEO DE PALMA è nato nel 1947 a San Severo (FG) dove vive e lavora. Laureato in Lettere Classiche,
ha iniziato la sua attività artistica alla fine degli anni Sessanta, esponendo in numerose mostre personali
e collettive in spazi pubblici e privati in Italia e allestero. Le sue opere sono realizzate con materiali
leggeri che evocano uno stretto contatto con la natura: acquerelli, colori vegetali, carte, cere
colorate, fili di cotone. Negli ultimi anni il suo lavoro si è sviluppato attorno a nuclei tematici che prefigurano
una sorta di viaggio iniziatico dalluniversale, alla coscienza individuale, alla ricerca dellarmonia
cosmica.
MARCELLO DIOTALLEVI è nato nel 1942 a Fano, dove vive. Ha vissuto a Roma dove è stato restauratore
in Vaticano. Ha iniziato la sua attività come pittore prima, poi come scultore - nei primi anni Settanta
-, come grafico, per passare successivamente alla Mail Art e alla Poesia Visiva. Ha collaborato
a libri e riviste nazionali e internazionali, ha esposto in mostre personali e collettive in tutto il mondo.
Fa parte del gruppo Metanetworker in spirit. È lautore della copertina della Guida al Musée National
dArt Moderne-Centre Georges Pompidou di Parigi (Hazan Editeur, 1983). Nel 2007 è invitato alla
52a Biennale di Venezia, Eventi Collaterali, Camera 312 - promemoria per Pierre. 2010 - Tornare@
itaca, Arte per la legalità, Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, Fondazione Mudima, Milano.
LIA DREI, nata il 18 luglio 1922 si è spenta il 22 marzo 2005 in Roma. Si è laureata in Lettere allUniversità
degli Studi di Roma e alla Columbia University di New York, città dove visse e insegnò per
cinque anni. Sue opere sono presenti in Musei, collezioni pubbliche e private in Italia e allestero. Di
grande importanza sono i suoi libri dartista (Quadrilogia del Triangolo Rettangolo a iniziare da Iperipotenusa
del 1969, acquisita dal MOMA di NewYork, dal Centre Pompidou,Musèe National dArt Moderne
de Paris, dalla GNAM Galleria Nazionale dArte Moderna di Roma, dal MACRO, Galleria Comunale
dArte Moderna e Contemporanea di Roma, dalla Biblioteca Nazionale Centrale in Roma e in Firenze).
Lia Drei, più volte premiata, ha esposto in importanti rassegne internazionali (Biennale di Venezia
1978, Biennale di San Paolo del Brasile 1981 etc.), in grandi mostre storiche (Linee della ricerca artistiche
in Italia, 1960-1980, Palazzo delle Esposizioni Roma) e in importanti rassegne nazionali. Di lei
hanno scritto critici e storici dellarte come Argan, Bentivoglio, Bonito Oliva, Celant, Coltellaro, Di Genova,
Lambertini, Marziano, Menna, Orienti, Simongini, Trucchi, Vergine e molti altri.
FERNANDA FEDI vive ed opera a Milano. Espone dal 1968. Ha compiuto gli studi artistici a Milano e
Bologna (DAMS), corsi di perfezionamento alla Facoltà di Architettura di Milano (Museologia e Museografia)
ed in ArteTerapia. Ha fatto parte di gruppi artistici e collettivi; attenta a problematiche sociali,
insegna ai disabili luso creativo della creta. La sua lunga ricerca lha condotta a misurarsi con
larte strutturale, il Concettuale, arrivando poi alla scrittura segno, quale gesto della memoria-mente,
associata alla musica, alla poesia, allarcaico. Ha esposto in tutto il mondo, partecipando alla ricerca
internazionale sul libro dartista. È stata due volte guest of honour alle Biennali del Libro dArtista alla
Biblioteca Alexandrina, Alessandria dEgitto, della quale è stata anche curatrice. Mavi Ferrando, genovese,
scultrice, è laureata in Architettura. Fin dalla prima metà degli anni 70 comincia ad occuparsi
delle forme e della percezione degli oggetti giungendo a elaborare un linguaggio proprio. Espone in
mostre personali e collettive dal 1975. Tra le pubblicazioni in cui è presente: Giorgio Di Genova, Storia
dellArte italiana - Generazione Anni 40, Edizioni Bora, 2007
FRANCO FLACCAVENTO vive e opera a Cosenza. Il suo itinerario artistico attraversa la neo e posta
vanguardia. Ha vissuto la stagione dellimpegno politico e ne ha raccolto il senso morale. Allattività
di pittore affianca quella di operatore culturale. Nel 1977 è fra i promotori del gruppo Arte insieme che
vuole conciliare sperimentazione artistica e impegno politico. Sono anni segnati da conflitti sociali, contraddizioni
e creatività. Il tramonto delle ideologie fa scoprire frammenti di storia personale, allansia
di sperimentazione si contrappone la riflessione sui linguaggi, non più contrapponibili ma complementari.
In occasione del Festival Invasioni di poesia del 1999, realizza uninstallazione al Castello
Svevo di Cosenza, ispirata allidea del viaggio scoperta. Tra le ultime iniziative si ricorda la mostra
alla Gallery 7 di Toronto. Nel 2010 - tornare@itaca , Arte per la legalità, Museo dei Brettii e degli Enotri
di Cosenza, Fondazione Mudima Milano. È stato redattore della rivista TR per la sezione Immagini.
ORONZO LIUZZI, nato a Fasano (BR) nel 1949, vive e lavora a Corato (BA). È attivo nel panorama artistico-
letterario. Tra le sue ultime mostre si ricordano: Pensieri in transito, Galleria La Cuba dOro,
Roma; Impronte, installazione in Via Duomo, Corato (BA); IV Biennale Internazionale del Libro dArtista
Biblioteca Alexandrina, Alessandria dEgitto; Percorsi della Scrittura, Chiesa di San Bernardino,
Vercelli; La libertà nellarte, Museo della Carale Accattino, Ivrea.
RUGGERO MAGGI è artista e direttore dal 1973 del Milan Art Center. Ha partecipato alla 49a Biennale
di Venezia, alla 16a Biennale darte contemporanea di San Paolo nel 1980 e a eventi artistici in tutto
il mondo. Nel 2006 realizza Underwood intervento site-specific per la Galleria dArte Moderna di Gallarate.
Nel 2007 presenta come curatore il progetto dedicato a Pierre Restany Camera 312 - promemoria
per Pierre alla 52a Biennale di Venezia. Nel 2008 presenta come curatore il progetto
Profondità 45 - Michelangelo al lavoro sul rapporto Arte - Tecnologia. 2010 - Tornare@itaca,Arte per
la legalità, Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, Fondazione Mudima, Milano.
GIANNI ETTORE ANDREA MARUSSI è nato a Milano nel 1951. Dagli anni 60 ha sviluppato una ricerca poetico-visuale
che si è riconosciuta e diversificata in molteplici tentativi di definizione: poesia concreta, poesia visuale,
poesia visiva, poesia totale, scrittura simbolica, nuova scrittura... La scrittura come segno, un alfabeto
mentale di simboli e matrici, ma anche materia e creatività. Negli ultimi lavori lutilizzo di nuove
tecnologie, come quelle derivate dalluso computerizzato delle immagini, proietta la ricerca nel Villaggio
Globale. Le sue opere sono conservate in collezioni in tutto il mondo, ha partecipato a numerose
esposizioni collettive e personali a partire dal 1984.
ANNALISA MITRANO è nata a Roma dove ha compiuto gli studi artistici, orientando le sue ricerche
in vari ambiti espressivi. Vive a Legnano dove insegna Discipline Plastiche al Liceo Artistico. Le sue
opere più recenti sono prevalentemente sculture o istallazioni caratterizzate dalluso di vari materiali.
I vuoti, i pieni, le stratificazioni, sono i temi dominanti. Dal 1995 espone in collettive e personali tra le
quali: Esfoliazioni, Quintocortile Milano (2009), La ragione dellutopia 1977-2007, Civica Galleria dArte
Moderna di Gallarate (2008), XIX Premio Treccani Galleria Civica Montichiari Brescia (2009), Ars gratia
artis, Museo Pagani di Castellanza (Va).
MICHELE MUNNO è nato a San Marco in Lamis sul Gargano, si è trasferito in Lombardia dove ha vissuto
nella barchessa di una villa settecentesca: la serra è stata il suo primo studio; si è diplomato nel
1982 presso lIstituto Statale dArte di Monza, sezione di Progettazione e Design. Attualmente lavora
a Marena di Specchio (Solignano, PR). Ha partecipato con la galleria Ulysses di Vienna alla Fiera darte
di Basilea, insieme a Vedova e Arnulf Rainer. Nel 1995 ha fondato latelier Adriano e Michele nellIstituto
di riabilitazione psichiatrica Fatebenefratelli di San Colombano al Lambro (MI), valorizzando il talento
di alcuni artisti dellOutsider Art.
SALVATORE PEPE nasce nel 1962 a Praia a Mare (CS). Compie gli studi in Scenografia allAccademia
di Belle Arti di Roma, insegna Progettazione presso lI.S.A. di Cetraro (CS). Dal 1988 espone in personali
e collettive in Italia e allestero. È stato promotore e direttore del Museo Civico di Praia a Mare
(1994-2006). Le sue opere sono esposte in permanenza presso la Casa degli Artisti di Gallipoli (LE).
Nel 2007 partecipa alla 52a Biennale di Venezia nel progetto Camera 312 - Promemoria per Pierre.
Del 2008 è la personale al Palazzo della Regione di Trento; partecipa a Tornare@itaca Galleria Vertigo
Arte, Cosenza e Spazio Tadini, Milano. Nel 2009 prende parte a Silence al Parco Storico del Ninfeo,
Vadue di Carolei (CS); Dalla terra al cielo al Convento di San Michele, Montecelio (Roma).
LUCIO PERNA nasce a Palmi, in Calabria. A Milano si laurea in Giurispridenza e contemporaneamente
segue corsi di figura e tecniche del colore, formandosi poi nellincontro con Ernesto Treccani e Aligi
Sassu. La pittura di Perna ricerca un linguaggio di figuratività emblematizzante, che va oltre lastrazione
e il richiamo informale. È promotore in Italia del movimento Geografia emozionale, nato in
USA. Ha esposto in numerose gallerie italiane ed europee, in importanti centri darte e cultura; le sue
opere sono conservate in collezioni pubbliche e private.
TARCISIO PINGITORE è nato a Liuzzi (CS) nel 1952, ha compiuto gli studi allAccademia di Belle Arti
di Catanzaro, allievo del maestro Gianni Pisani, al corso di Pittura. Attualmente è docente di Discipline
Pittoriche. Artista di temperamento riflessivo, riversa nelle sue opere la forte tensione mentale che
sempre lo sostiene. Si riconoscono nelle sue opere le influenze delle esperienze internazionali coeve
ai suoi esordi, come la Pop Art, lArte Povera, il Concettuale, assimilati e filtrati da una personale cifra
estetico-sociologica.
ANTONIO PUJIA VENEZIANO è nato a Monterosso Calabro (VV), nel 1953. Insegna presso il Liceo Artistico
di Vibo Valentia. È un attento ricercatore di nuovi linguaggi espressivi, giocati sullabolizione dello
scarto che separa limmagine dalla realtà. Tra le sue esposizioni si ricordano: nel 2005, Partire Cambiare,
Galleria Vertigo, Cosenza; nel 2007 rassegna itinerante 13 x 17, Padiglione Italia, a cura di Philippe
Daverio; SullIdentità, Museo della Via Ostiense di Porta S. Paolo in Roma; Tornare@Itaca. Arte
per la legalità, Palazzo Comunale di Grimaldi, Museo Civico Dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, Fondazione
Mudima,Milano. Insieme al gruppo di ricerca Esclamation D, che riunisce architetti, designer
e artisti, ha promosso la manifestazione Dinamismi Museali, festival di cultura contemporanea del
panorama calabrese.
MARTINA ROBERTS nasce a Torbay (Gran Bretagna) nel 1970. Si forma all'Accademia di Belle Arti di
Ravenna. Vive e lavora a Bologna. La prima personale Flowers nel 2009 da Vertigo Arte, Centro internazionale
per la Cultura e le Arti Visive di Cosenza. Tra le collettive: 2009, Il festino degli Dei, diciotto
sapori dartista, Open Space di Catanzaro, galleria Sukiya di Lamezia Terme e galleria Vertigo di Cosenza,
a cura di Angela Sanna. 2008, a Rivocati 63, Vertigo, Centro internazionale per la Cultura e le
Arti Visive di Cosenza. 2000, Exit 4,Studio Pla', a cura di Monica Miretti e Ass. Culture C. Voltaire, Bologna.
2000, In che verso va il mondo, Centro di Poesia Contemporanea, Bologna, a cura di Asa Hagberg-
Lundell. 2000, Arte nel Ghetto, Studio Pla', Bologna, a cura di Maria Livia Brunelli. 1997, En Plen
Air,Campo delle Fragole, Bologna. 1996, Umano troppo Umano, Studio Ercolani, Bologna, a cura di
Maura Pozzati. 2010 - Tornare@itaca, Arte per la legalità, Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza,
Fondazione Mudima, Milano.
RAFFAELE ROMANO, nato a Comiso (RG) nel 1944, da giovane frequenta la bottega dello scultore
Frisa, presso cui sviluppa la pluralità di tecniche che caratterizzano la sua produzione artistica. A Milano
dopo alcune tappe in Francia, Germania, Danimarca e Svezia, insegna ed esercita le arti grafiche.
Intraprende quindi la professione di incisore presso la stamperia dArte calcografica di Franco
Sciardelli. Qui, inoltre, conosce il pittore Eugenio Tomiolo, il mercante di stampe Marcello Tabanelli e
lo scultore Fausto Melotti, che ne apprezza il segno grafico e diventa suo Maestro assieme a Tomiolo.
Lincontro con il poeta Gonzalo Alvarez (con cui realizza la cartella di poesie e illustrazioni incise
Cuando yo era un muchacho) lo introduce al designer Piero Fornasetti grazie al quale esporrà in
importanti mostre personali e collettive (La morte arriva in prima classe, I segni colorati). Nel 2006 partecipa
allimportante collettiva Una scuola una generazione presso il comune di Comiso,mentre lanno
successivo allestisce una personale alla Galleria dArte Quintocortile di Milano e alla galleria Spazio
Zero di Gallarate.
ANNA SANTINELLO, nata a Padova, si è diplomata presso lAccademia di Belle Arti di Brera a Milano,
città dove vive e lavora. Pittrice e scultrice ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia
e allestero. Ha partecipato a manifestazioni nazionali e internazionali tra le quali: Biennale di Milano,
1993, Palazzo della Permanente; Biennale de lArt de la Fibre, 2002, Museo dipartimentale di
Beauveais - Oise; BIAB - Biennale Internazionale dArte di Pechino (2005); Open 2005 nellambito del
Festival del Cinema di Venezia Lido, al Museo Liu Hai Su di Shanghai nel 2008, al Museo Ca Pesaro
di Venezia (2007 e 2009).
GIULIO TELARICO è nato a Cosenza nel 1949. I suoi esordi sono legati allanalisi del paesaggio, verso
un tipo di pittura figurativa paesaggisticomacroscopica. Partecipa al processo di rivalutazione dei
centri storici di Cosenza, di Rende (CS) e del territorio di Bocchigliero (CS). Nel 2003 si laurea in Discipline
delle Arti, della Musica e dello Spettacolo, presso lUniversità della Calabria, con una tesi sul
pittore futurista cosentino Michele Berardelli. Tra le mostre personali: Galleria la Bussola di Cosenza,
2010; Premio per la Pittura Paolo VI, 2004, III Triennale dArte Sacra Contemporanea di Lecce, Zona
Ovest, Austria occidentale in dialogo, Biblioteca Nazionale di Torino, 2007. 2010 - Tornare@itaca, Arte
per la legalità, Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, Fondazione Mudima, Milano.
ROBERTO VECCHIONE nato nel 1945. Dopo gli studi artistici nel 1966, inizia la sua partecipazione ad
importanti iniziative culturali con il Gruppo P 66 Terra di Lavorodi Napoli. Nel 1968 si trasferisce a
Milano, per occupare la cattedra di progettazione grafica. In quegli anni,segue con grande interesse
le proposte dellarte Astratta,costruttivista e cinevisuale; soprattutto del clima da cui quelle proposte
derivano. Dal 1970/1980 lattività è caratterizzata da ricerche e ipotesi sperimentali che si concretizzano
in esperienze di grafica programmatica,oggetti cinetici e design ,continuando ad elaborare gli elementi
originali del proprio linguaggio. Nellottica di tali interessi imposta la scultura su costrutti logici
come conseguente di una didattica progettuale, gli interventi alveolati sono ottenuti per assemblag54
gio di moduli studiati sul principio della moltiplicazione delle cellule. Lopera è messa in esecuzione
su un esercizio che appare nascosto a lavoro finito, ma di importante per la comprensione delloperare,
che diventa anche segnale di un paesaggio mentale. Le opere sono presenti in musei nazionali
e collezionisti, partecipando alle maggiori manifestazioni darte internazionali.
ARMANDA VERDIRAME nasce a Novara, vive e lavora a Milano. Dopo gli studi artistici, approfondisce
negli anni Settanta le tecniche espressive della grafica, della ceramica, della pittura, della calcografia.
Ricercando da sempre nel mondo delle materie naturali come argilla e semi vegetali, ed
esplorando le problematiche del suo tempo, crea il suo personale linguaggio, adatto a esprimere un
valore umano e universale. Ha guardato a Consagra per la bidimensionalità, a Melotti per la leggerezza.
Negli anni più recenti si è sentita più vicina alla poetica di Nanni Valentini. Le forme evolvono dal cerchio-
scudo al cilindrocartiglio, dal cono-stalattite al foglio stratificato, fino ad arrivare alla Luna; tra le
ultime opere linstallazione dedicata alla ricerca di una musica cosmica ispirata al mondo delle sfere
celesti.