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Operazione Valchiria in libreria

La storia dell’attentato a Hitler

25 Mar 2009 - 16:12

Era bello come un attore di Hollywood e si mormorava che fosse l'unico uomo capace di fissare negli occhi Hitler fino a fargli abbassare lo sguardo. Il Fuhrer era in grado di intimidire fino all'ipnosi, secondo quanto dichiarato da chi lo conobbe personalmente, e pare avesse un magnetismo particolare negli occhi tale da affascinare e neutralizzare ogni capacità di reazione in chi gli stava di fronte; Claus Philipp Maria Schenk Graf conte von Stauffenberg disse invece che lo sguardo di Hitler non era nulla di speciale, niente affatto magnetico anzi era piuttosto inespressivo e velato da una stolida follia. Stauffenberg non è figura molto nota nella costellazione dei personaggi di spicco della Seconda Guerra Mondiale, eppure, con la complicità di molti altri e in prima persona come esecutore materiale, tentò di cambiare il corso della storia attentando alla vita di Hitler.

Dopo il successo ottenuto con il best seller Il Santo Graal, Baigent e Leigh hanno raccolto centinaia di testimonianze e vagliato accuratamente la grande mole di bibliografia riguardante questo ufficiale di Stato maggiore; ne è uscito il ritratto avvincente come un romanzo nonostante la complessità dei fatti di un trentaseienne di aspetto più che piacente, aristocratico, gentile, coltissimo, dotato di forte carisma e di un contagioso senso dell'umorismo. Operazione Valchiria arriva nelle librerie in contemporanea con l'uscita nelle sale cinematografiche del film omonimo di Bryan Singer con Tom Cruise. Esistono molte prove che dimostrano l'umanità e il desiderio di porre rimedio alle crudeltà del regime da parte di questo singolare ufficiale. E' un fatto certo, ad esempio, che abbia salvato la vita a molti aviatori alleati prigionieri con uno stratagemma che avrebbe potuto costargli la vita se scoperto: allorchè Hitler chiese la loro esecuzione in massa come rappresaglia contro le bombe sganciate sulle città tedesche, e pretese la lista dettagliata dei loro nomi, Stauffenberg gli fornì un elenco contenente nomi inventati o appartenenti a prigionieri già morti in precedenza. Nonostante le gravi menomazioni fisiche riportate in seguito ad un bombardamento (perdita di un occhio, amputazione della mano destra e di due dita della sinistra, lesioni a schiena e gambe) Stauffenberg riuscì a riprendersi rapidamente quanto bastava per decidere di attuare l'uccisione di Hitler e organizzare un colpo di stato per assumere il controllo della Germania tramite un piano che, ironicamente, esisteva già ed era stato approvato dal Fuhrer stesso; il piano avrebbe dovuto entrare in azione in caso di emergenza nel Reich e comportava la mobilitazione dell'esercito di riserva che avrebbe assunto pieni poteri e ristabilito l'ordine. Il nome in codice di questo piano era appunto "Valchiria".

Stauffenberg fallì nel suo intento, come già in precedenza erano falliti moltissimi altri attentati per una serie di straordinarie coincidenze che fanno pensare ad un Hitler dotato di un ben sviluppato senso di autoconservazione, oppure oggetto della protezione di un'entità ultraterrena come piace pensare ai cultori dell'esoterismo. Il piano prevedeva l'uso di esplosivo al plastico innescato ad orologeria e nascosto in una valigetta. Stauffenberg piazzò l'ordigno sotto il tavolo intorno al quale Hitler teneva la riunione con lo Stato Maggiore in un edificio all'interno del complesso del Wolfsschanze, noto come "tana del lupo", a Rastenburg, nel centro di una cupa e acquitrinosa foresta della Prussia orientale. Purtroppo la bomba risultò essere di potenza esplosiva insufficiente e collocata in posizione troppo distante dal Fuhrer, quindi l'esplosione che ne seguì riuscì solo a ferirlo superficialmente. Scoperto di lì a poco il complotto, Stauffenberg fu arrestato e fatto fucilare con gli altri congiurati nella notte del 20 luglio 1944, nel cortile del Bendlerblock, sede del Comando Supremo dell'Esercito a Berlino. Qualche tempo prima della decisione di prendere parte in prima persona all'attentato, quando ancora non era stato deciso il nome di chi se ne sarebbe fatto carico, disse con lucida obiettività: "So che colui che agirà sarà marchiato nella storia tedesca come traditore; ma colui che, pur potendo, non agisce, sarà un traditore della propria coscienza. Se non facessi nulla per fermare questo insensato massacro non riuscirei mai più a guardare in faccia le vedove e gli orfani di guerra".

Come era già accaduto nei precedenti casi di complotto sventato, su ordine del Führer tutti i membri delle famiglie dei colpevoli furono arrestati, deportati o uccisi. Per quanto riguarda la famiglia Von Stauffenberg, perse la vita il fratello maggiore Berthold, mentre la moglie Nina ed i suoi quattro figli furono arrestati dalle SS; i bambini furono rinchiusi in un orfanotrofio in Bassa Sassonia, Nina fu rinchiusa in un campo nei pressi di Bolzano dove partorì una bambina, ultima nata della stirpe. Fu liberata dalle truppe alleate insieme ai suoi figli a guerra finita. Nel primo dopoguerra, a Berlino, la Bendlerstrasse fu ribattezzata Stauffenbergstrasse e venne eretto un monumento alla Resistenza tedesca. Va detto che all'epoca del conflitto Americani e Inglesi sapevano dell'esistenza in Germania di correnti interne fortemente contrarie a Hitler e propense ad ucciderlo, tuttavia - e questo può sembrare assurdo oggi – il fenomeno venne sottovalutato se non totalmente ignorato. Se gli alleati avessero contattato e aiutato i gruppi antinazisti, il loro contributo sarebbe stato determinante per l'organizzazione e il successo di un colpo di stato. Molto probabilmente si sarebbe verificata una svolta capace di cambiare radicalmente le sorti della guerra, e di scrivere una pagina di storia completamente diversa da quella che invece fu scritta.

Elisabetta Campagnolo

Michael Baigent e Richard Leigh - "Operazione Valchiria - Stauffenberg e la mistica crociata contro Hitler"
L'Età dell'Acquario
366 pagine, Euro 17,50

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