"Non siamo l'eccellenza, sarà dura"
A due giorni dall'esordio, in programma domenica contro gli Stati Uniti, il ct della nazionale maschile di pallavolo Montali tiene bene i piedi per terra: "Non siamo l'eccellenza - ha detto - dobbiamo curare i dettagli e cercare di fare il meglio in campo e di gestire i tempi morti. Abbiamo un girone difficilissimo con Brasile, Russia, Australia, Usa e Olanda e il modo migliore per avere dei quarti più facili è arrivare primi o secondi".
A due giorni dall'esordio nel torneo olimpico contro gli Stati Uniti, il ct della Nazionale maschile di pallavolo, nella sede degli allenamenti delle squadre azzurre, l'"Enersizer Sport Club", tiene molto a non lanciare proclami: "Ho studiato quello che fu fatto prima delle tre precedente campagne olimpiche dell'Italia. Prima di quelle partite si sprecarono tante energie a spiegare quello che dovevamo fare e a lanciare proclami". Le Olimpiadi sono una cosa diversa, spiega Montali, anche per l'atmosfera del villaggio: "Siamo in due appartamenti l'uno di fronte all'altro e ci troviamo tutti assieme in pratica in mutande: e' tutto diverso rispetto alle altre mnifestazioni, dove io voglio la camera d'albergo lontana da quella dei gioctori e magari in un altro piano, perche' non voglio assillarli con la mia presenza e perche' non mi interessa sapere cosa fanno. Nelle Olimpiadi la cosa difficile e' gestire i tempi morti, che sono tantissimi, e non distrarsi: pensate cosa sara' dover giocare la terza partita con l'Australia alle nove del mattino con sveglia alle 5.35".
L'unico proclama di Montali è un gran rispetto per gli avversari: "Gli Stati Uniti sono molto forti, da poco hanno battuto la Serbia Montenegro per 3-0. Chi sono i favoriti? Il Brasile non perde da molto nelle mnifestzioni importanti, la Russia e' la squadra che gioca meglio e poi ci sono come outsider Francia, Stati Uniti e Olanda. Ieri siamo riusciti a filmare l'amichevole tra Stati Uniti e Grecia, cosi' abbiamo immagini fresche da guardare. Come ci siamo risuciti? Queste cose non si raccontano". Montali pero' non vuole dire quale puo' essere il peggio che lui teme: "Intendevo qualche infortunio o cose del genere. I dubbi che non mi fanno dormire sono questioni tecniche, tipo se gli Stati uniti giocheranno con Millar centrale oppure no. Se faro' giocare Cernic o Giani? Penso che si alterneranno per tutta l'Olimpiade. I ragazzi stanno tutti bene a parte proprio Cernic, che ha un risentimento muscolare al quadricipte della coscia destra, ma e' una cosa da poco".
Al generale Montali non piaccionoi i sogni: "E' vietato sognare perche' i sogni portano ansia. Non bisogna pensare a cose tipo il punto decisivo per la vittoria: fa solo male. Le nostre prospettive nel girone? Bisogna arrivare ai primi due posti, anche se e' difficile perche' siamo capitati in un girone di ferro. Solo i primi due posti portano dei vantaggi". Montali forse spera nel sostegno del pubblico, ma fa finta di non contarci: "So di essere ancora molto popolare dopo aver allenato l'Olympiacos. Non so cosa faranno gli spettatori, ma forse tiferanno per noi. L'Olympiacos e' una squadra del Pireo, la squadra del popolo, che non a caso ha la maglia rossa. Inoltre i greci apprezzano gli italiani e li vedono con un occhio di riguardo fin dai tempi della seconda guerra mondiale".