l'editoriale

Giovanni Toti:"Sentenza enorme e spropositata: per una certa parte di paese definitiva"

25 Giu 2013 - 19:59
 © Tgcom24

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«Se i fatti non si accordano con la teoria, tanto peggio per i fatti. La frase è attribuita al filosofo tedesco Hegel, ma si applica perfettamente a quanto accaduto ieri al Tribunale di Milano. Per i magistrati Silvio Berlusconi era colpevole di concussione e prostituzione minorile. E la sentenza doveva essere questa. Se la realtà del processo dimostrava altro, peggio per la realtà. O, in questo caso, peggio per i testimoni. Tutti i testimoni a favore del Cavaliere sono stati accusati di falsa testimonianza.
Una deportazione in massa verso la Procura, preludio ad altri processi. Non era mai successo. Deputati, senatori, viceministri, alti funzionari dello Stato, giornalisti che hanno diretto le più importanti testate nazionali. Tutti hanno mentito perché il loro racconto si discosta, ostacola, il finale del film così come gli sceneggiatori lo avevano scritto.
Alcune intercettazioni confuse e contraddittorie tra delle ragazze, in quell’aula di giustizia, hanno avuto più valore del giuramento di tante persone incensurate. E la sentenza è arrivata: enorme, spropositata, nell’idea di una certa parte di Paese, definitiva. Perché se non sono i moderati, che continuano a votarlo, a censurare nelle urne, alcuni fatti, allora quei fatti devono necessariamente diventare reati. Così possono cambiare anche le regole gioco. Il campo si sposta dalla politica alla giustizia. E in questo campo il parere di tre persone in toga vale di più di quello di milioni di cittadini. E chi è contrario può essere espulso: cartellino rosso per falsa testimonianza».

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