Gli ultimi eventi ci regalano una sceneggiatura da Oscar
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Se esiste un dio, qualcuno che scrive i destini del mondo, sicuramente ha due qualità: un gran senso dell’umorismo e una fantasia illimitata. Nessuno scrittore o sceneggiatore avrebbe potuto fare meglio: pochi giorni dopo le dimissioni del Papa (evento che fino a ieri faceva parte del periodo ipotetico dell’irrealtà) il simbolo della disabilità, l’uomo che corre senza gambe, il mito che aiuta i bambini senza speranza, spara il giorno di San Valentino alla fidanzata modella.
Ora, a meno che le antilopi in Sudafrica non si nascondano nei bagni delle ville, le sue giustificazioni reggono lo spazio di poche ore. E tutto d’un tratto non è nient’altro che un bambino che piange davanti al giudice, forse lo stesso che ha ingoiato le lacrime quando gli hanno tagliato le gambe. Da eroe diventa un assassino. E del dio bionico non restano che due protesi in carbonio sbriciolate sotto i colpi della realtà beffarda.