Un film muto e in bianco e nero vince l'Oscar. Quando la raffinatezza e la semplicità surclassano gli effetti speciali
di Domenico Catagnano© Ap/Lapresse
Può sembrare un paradosso che tra 3D, 4D, blue ray, alta definizione e digitale l'Oscar abbia fatto un salto nel passato premiando una pellicola muta e in bianco e nero. Può sembrare, ma non lo è, perché, stavolta più che mai, a vincere è stata un'idea, elegante, raffinata e semplice, nella sua complessità.
"The Artist" è un omaggio del cinema al cinema che parte da lontano, dalle sue radici. E, più che un paradosso, è un monito. La tecnologia aiuta, certamente, ma non fa un film. La corsa al tridimensionale e all'alta qualità è indubbiamente affascinante e in alcuni casi realmente funzionale alla trama del film. Ma se poi succede che arriva un film francese che si permette di omaggiare Hollywood con una sensibilità europea, riportando lo spirito e la magia del piacere di andare al cinema, allora, proprio Hollywood, deve interrogarsi su alcune sue scelte che sanno più di spettacolarizzazione che di spettacolo.