Di Manuela D'Argenio
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Tutto è nato con la partecipazione a rischio del Molleggiato al Festival di Sanremo. La presenza di Celentano sul palco dell’Ariston era nell’aria da dicembre e sembrava cosa fatta. Era già pronta una prima bozza del contratto che garantiva la libertà d’autore al super ospite. Invece, proprio a ridosso dell’ufficializzazione qualcosa si è inceppato. A innescare il cortocircuito sarebbe stata Lorenza Lei, il direttore generale della Rai, che testualmente avrebbe scritto in un sms al direttore artistico della kermesse Gianmarco Mazzi : “Celentano è fuori”. Di qui la polemica a catena, fino alla firma ufficiale del 27 gennaio.
COSA PREVEDE IL CONTRATTO?
Salva la libertà autoriale. Celentano potrà dunque parlare a ruota libera, sempre nel rispetto della legge e del codice etico della Rai. Inoltre non sarà interrotto da pubblicità, almeno per quanto concernerà il primo intervento. Per i compensi: qualora partecipasse ad una sola serata, Celentano percepirà 350 mila euro. Nel caso di due serate, la somma salirà a 700 mila. E salirà ulteriormente a 750 mila qualora alla fine l'artista decidesse di partecipare a tutte le serate.
E' VERO CHE CELENTANO DARA' TUTTO IN BENEFICENZA?
E’ stato lo stesso Molleggiato a dare l’annuncio delle donazioni, poi confermata in conferenza stampa anche da Gianmarco Mazzi. Dunque, i compensi saranno destinati a uno o due ospedali di Emergency (a seconda di quanto sarà effettivamente il compenso finale, comunque si parla di 100 mila euro ciascuno) e a 20-25 famiglie bisognose che saranno indicate dai sindaci di Milano, Roma, Firenze, Napoli, Verona, Cagliari e Bari e a cui saranno corrisposti assegni da 20 mila euro. Inoltre, una precisazione è d’uopo: “Si farà personalmente carico degli oneri fiscali legati ai compensi – ha dichiarato Mazzi - e saranno a carico suo anche tutte le spese di permanenza all'Ariston”.
CHE RAPPORTO HA AVUTO NEGLI ANNI CON LA RAI?
Non è la prima volta che tra il ragazzo della via Gluck e la televisione pubblica ci sia della maretta. Anzi, a ben guardare, quella di oggi non ha niente a che vedere con il polverone sollevato dal suo Rockpolitik in onda su Rai 1 nell'autunno 2005: era al governo la coalizione di centrodestra e cascava in prossimità delle elezioni. L’allora direttore di testata, Fabrizio Del Noce, annunciato il completo disaccordo con Celentano riguardo ai contenuti e agli ospiti del programma, si autosospese per quattro settimane dal suo incarico. Ma ciononostante la trasmissione andò in onda incassando un record di ascolti: la seguirono 11.649.000 persone, il 47,18% di share. Eppure, Del Noce non cambiò idea, anzi: “Non è un programma di intrattenimento – questa la sua convinzione - ma un programma politico e politicamente orientato".
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