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Alessandro Di Puccio racconta "Settembre In Piazza della Passera"

Il direttore artistico della manifestazione ospite di Jazz Meeting

Alessandro Di Puccio racconta
ufficio-stampa

Ai nastri di partenza a Firenze, la 18esima edizione del "Settembre In Piazza della Passera".

Il Festival che si svolgerà dal 10 al 13 settembre, è ideato e realizzato da Stefano di Puccio, mentre la direzione artistica è affidata al musicista Alessandro di Puccio con la collaborazione di Momy Manetti di Proscenium. Organizzato dall'associazione In Piazza con "Silence JAM", si avvale del contributo del Comune di Firenze per le manifestazioni dell'Estate Fiorentina. Alessandro di Puccio, ospite questa settimana a "Jazz Meeting", parla della capacità che il festival ha dimostrato negli anni di rinnovarsi e lanciare nuovi talenti.

"Tutti gli anni - dice Di Puccio - ci piace presentare qualcosa che nasce per il festival. È po' complicato dal punto di vista logistico, dal momento che a Firenze facciamo arrivare musicisti dall'Italia e dall'estero, ma è un lavoro che ci dà grande soddisfazione. Martedì 10 settembre proporremo il primo dei nostri due progetti originali dedicati a Art Blakey, nel centenario della nascita del leggendario batterista. Si intitola 'The Message' e sarà incentrato sulla musica dei Jazz Messengers, riproponendo i brani più significativi della storia di questo gruppo, una delle formazioni di punta del jazz americano degli anni Cinquanta e Sessanta. Sul palco Emanuele Cisi, al sassofono, il contrabbassista Jesper Bodilsen, il batterista Adam Pache e tre giovani talenti: Humberto Amesquita al trombone, Paolo Petrecca alla tromba e Nico Tangherlini al pianoforte".

 

Il secondo concerto, mercoledì 11 settembre, sarà invece dedicato ad un altro caposaldo della carriera di Blakey: Orgy in Rhythm. "Rhythm in Paradise - la spiritualità del tamburo" è il titolo del progetto, con un organico composto in prevalenza da strumenti a percussione con l'aggiunta di un pianoforte, contrabbasso e sax. "Io suonerò il vibrafono e con me ci saranno: Alessandro Fabbri, Piero Borri, Adam Pache alla batteria, i giovani emergenti Michele Andriola e John Russo alle percussioni, Francesco Maccianti al pianoforte, ancora Jasper Bodilsen al contrabbasso e la giovane promessa Giulio Ottanelli al sax alto e soprano", prosgue.

 

Anche quest'anno le nuove generazioni avranno grande spazio...
Si, è proprio la nostra volontà quella di dare spazio e valorizzare quanto più possibile. La definirei una 'finestra', attraverso la quale mostrare al pubblico alla gente ciò che c'è di buon tra i giovani musicisti ragazzi tra i 18 e i 30 anni, che si dedicano al jazz. In particolare si tratta di studenti ed ex studenti di "Siena Jazz" e di scuole cittadine ma anche del Conservatorio. Questa idea di inserire molti giovani nel programma, spero possa darci solide basi per il futuro. Non ci limitiamo solo a valorizzare i giovani, ma li facciamo anche suonare con musicisti di generazioni differenti. Spesso i più giovani riescono a suonare a livelli molto alti e la cosa ci fa particolarmente piacere. Questo accade, non soltanto per i concerti pomeridiani ma anche serali, dove in genere si esibiscono musicisti di grande esperienza.

 

In questi anni hai svolto anche una notevole attività didattica?
Si, ed è stato entusiasmante per me, molti sono stati miei allievi, altri si sono diplomati al Conservatorio; tra loro ad esempio ci fu tanti anni fa, anche Stefano Bollani che prima di spiccare il volo per i palcoscenici di tutto il mondo, studiò al Centro Attività Musicali.