JAZZ MEETING

A "Jazz Meeting" Stefano Battaglia

Il pianista in concerto "Bergamo Jazz" il 19 marzo

18 Mar 2015 - 20:32
 © da-video

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Sotto la direzione artistica di Enrico Rava, torna anche quest'anno "Bergamo Jazz" uno dei maggiori festival del panorama nazionale ed internazionale, che nella sera di giovedì 19 marzo dalle 21, propone al Teatro Sociale il concerto del trio di Stefano Battaglia pianista e compositore che negli anni ha raggiunto vette altissime di qualità.

Battaglia è con noi ospite a “Jazz Meeting”.

Molti tuoi ricordi sono legati a “Bergamo Jazz”...
“Si, ci dice Battaglia, dal momento che debuttammo nel 1995, suonando con Gabriele Mirabassi in duo con lui realizzai il disco “Fiabe” e Mirabassi proprio quell'anno vinse il premio come miglior talento jazz: sono trascorsi 20 anni esatti. Tornare con il trio per me ha un significato particolare, dal momento che a Bergamo ho anche insegnato fino allo scorso anno, spero quindi di ritrovare molti amici e persone alle quali tengo in maniera particolare”.

Il trio ha ormai raggiunto una maturità che viene riconosciuta da tutti...
“In questi dieci anni insieme abbiamo lavorato per arrivare ad un prodotto il più possibile originale, il trio ha realizzato qualcosa di completamente indipendente anche dai nostri riferimenti musicali passati e presenti. Vorrei porre l'accento in particolare sul lavoro fatto per le melodie e le danze, che riguarda anche il programma sulle musiche del compositore americano Alec Wilder che presenteremo a Bergamo”.

In voi c'è anche una visione comune dal punto di vista musicale ed artistico?
“Certamente, ad esempio nel lavoro di Roberto Dani trovo qualcosa di decisivo per la sonorità del trio. I nostri equilibri che ad un primo ascolto possono sembrare sofisticati, in realtà son invece semplici ed immediati”.

Cosa farete dopo Bergamo?
“Con la casa discografica ECM pubblicheremo un nuovo album registrato dal vivo, che dovrebbe essere nei negozi entro il 2015, a maggio saremo ancora negli Stati Uniti ci esibiremo anche al Patterson College, università dove Alec Wilder ha lavorato. Sono curioso di vedere anche ome il pubblico accoglierà l'album dal vivo, dal momento che nelle nostre performance in concerto, possiamo esprimerci al meglio e con più libertà”.

A seguire dopo il concerto dle trio di Stefano Battaglia salirano sul palco del Teatro Sociale Gianlugi Trovesi al clarinetto e Gianni Coscia alla fisarmonica, "due eterni ragazzi" che non smettono di dare emozioni al pubblico, anche fuori da confini nazionali

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