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A "Jazz Meeting" il contrabbassista Paolino Dalla Porta

Lʼartista parla a Tgcom24 del suo ultimo lavoro, "Moonlanding"

"Moonlanding" è il titolo del nuovo lavoro discografico di Paolino Dalla Porta artista poliedrico, musicista, compositore ma anche pittore, è un dei grandi del panorama jazzistico italiano.

Numerose le sue collaborazioni in Italia e all'estero, in anni recenti è entrato a far parte degli Oregon mitico gruppo di Ralph Towner e Paul Mc Candles. "Moonlading" registrato con il nuovo "Future Changes 4et" è pubblicato dalla Tuk Music di Paolo Fresu.

La sua collaborazione con Fresu dura già da diversi anni avendo partecipato al progetto "Ethnografie" del 2005 ed essendo uno dei pilastri del Devil Quartet, con il quale ha invece registrato ben tre album. "Moonlanding" arriva a 7 anni dal precedente "Urban Raga" e contiene tutte composizioni inedite firmate e arrangiate dal suo leader. Il quartetto nasce dall'incontro con tre talentuosi musicisti della nuova scena musicale milanese: Nicolò Ricci (sax tenore), Dario Trapani (chitarra elettrica) e Riccardo Chiaberta (batteria): quella generazione futura alla quale il nome del progetto strizza l'occhio con ironia. L'immagine raffigurata sulla copertina del disco, dal titolo Blue Alchemy, è opera dello stesso Dalla Porta, ospite per la prima volta a "Jazz Meeting".

"Nei seminari di "Siena Jazz" - dice Dalla Porta -, avevo conosciuto quello che poi è diventato il batterista del mio quartetto: Riccardo Chiaberta, proprio dopo le mie lezioni ai seminari mi aveva proposto di incontrarci per suonare insieme, da quel momento è nato anche l'incontro con Nicolò Ricci e Dario Trapani. Suonando con loro ho portato del materiale che avevo già composto, aprendolo anche al loro contributo, che per me stato importante. Mi fa molto piacere lavorare con musicisti giovani e di mentalità aperta, che spesso non hanno spazio nel nostro panorama. Registrare il tutto è stato poi il passaggio successivo che ha portato alla realizzazione di "Moonlanding"".

Perché un disco dedicato alla luna?
La luna in questo caso non vuole significare un qualcosa di lontano, poetico o astratto, ma un differente punto di osservazione sui problemi della terra, spero che la nostra musica dia suggestioni al pubblico.

Hai disegnato anche la copertina del disco...
Non è la prima volta, ho frequentato il liceo artistico e l'accademia ho disegnato spesso le copertine dei miei album ma anche di altri musicisti, credo che il disegno sulla copertina sia una sorta di presentazione, una prima suggestione per l'ascoltatore, che si immerge nell'atmosfera dell'album, perché la musica tra tutte le arti è quella più astratta.

C'è nella tua carriera un confine tra l'attività di musicista e quella di compositore?
L'aspetto del bassista e quello del compositore si sono completati a vicenda in questi anni, lavorando in ambito jazz spesso non esiste un confine tra queste due attività, nel nostro mondo musicale è pressoché impossibile chiudersi, ma bisogna sempre essere aperti e predisposti ad un costante miglioramento.