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A "Jazz Meeting" Baba Sissoko racconta del progetto con Mighty Mo' Rodgers

Tgcom24 incontra il musicista prima del concerto a "Roccella Jazz"

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Nel quadro di "Roccella Jazz" 2018, al Teatro al Castello il 18 agosto, si esibiranno due figure carismatiche come: Baba Sissoko e Mighty Mo' Rodgers.

Il festival che ha preso il via lo scorso 12 agosto, ha ormai conquistato una fama che è andata oltre i confini italiani, con proposte di grandissima qualità, che hanno avuto il merito negli anni di ampliare il confini del jazz. Uno dei tanti progetti di grande originalità è appunto quello che coinvolge Baba Sissoko e Mighty Mo' Rodgers. Originario del Mali e custode della tradizione "griot", il primo, e bluesman statunitense, il secondo, in estate gireranno l'Europa con un progetto che s'intitola "Griot Blues - From Mississippi To Mali".

Sissoko indosserà la veste di cantore e poeta della cultura maliana, per dare vita a un percorso che, insieme a Rodgers, riporterà il blues alle origini africane con una formazione composta da Darryl Dunmore, armonica, Luca Giordano, chitarra elettrica, Walter Monini, basso elettrico, Seydou Diabate Sissokho, djembe e Pablo Leoni, batteria.

Baba Sissoko grande musicista polistrumentista e cantante del Mali, da molti anni stabilitosi in Italia, è il nostro ospite questa settimana a "Jazz Meeting". "Quello che presenteremo a "Roccella Jazz" - dice Sissoko -, è un progetto che amo molto e che mi consente di dialogare con un genere come il blues, che ha le sue radici proprio in Africa.
Mighty Mo' Rodgers è un personaggio molto interessante, nato a Chicago ma vive a Los Angeles, è stato avvincente incontrarmi con un musicista come lui, avvicinando due culture come le nostre che sembrano differenti, ma in realtà sono più vicine di quanto si possa pensare".

Come è iniziata la collaborazione tre te e Mighty Mo' Rodgers?
E' iniziata circa un anno fa, quando ebbi l'occasione di vedere un suo concerto in Lituania. Fui colpito positivamente dalla sua musica, mi piacque molto e Mighty Mo' Rodgers, mi invitò sul palco a suonare con lui alcuni brani. Da lì e da incontri successivi è nata l'esigenza di dare vita a questo progetto. Io e Mo' siamo in tour dal marzo scorso e abbiamo pubblicato un disco "Griot Blues", con un titolo composto dai due nomi di generi musical il Griot del mali ed il Blues degli Stati Uniti. I temi che trattiamo sono quelli dell'ambiente, della pace, del rispetto per tutti gli esseri che popolano il pianeta.

La musica ha un ruolo importantissimo nel contrasto al razzismo ma anche nella comprensione e nella conoscenza dell'altro.
Credo che semplicemente tutti sappiamo dove siamo nati, ma non sappiamo dove il nostro "viaggio" sulla Terra ci porterà: è come se fossimo tutti migranti. Il suonare con artisti di luoghi e culture diverse ci avvicina e fa comprendere al pubblico quanto importante sia il dialogo tra culture e musiche differenti.