Un libro toccante, in grado di esplorare fino in fondo l'amore materno, i traumi del passato e la ricerca di identità e indipendenza
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La giornalista e scrittrice Alessandra Distefano è in libreria con il romanzo "Tutte le altre vite" (Affiori Edizioni), il sequel di "Sala d'attesa", uscito per la stessa casa editrice lo scorso anno. Concepito e costruito in modo da poter essere letto anche indipendentemente dal precedente, vede come protagonista sempre Alessia, una sorta di alter ego più giovane dell'autrice, ma a differenza del primo libro fortemente autobiografico - sebbene gli eventi narrati non siano tutti totalmente veri e siano anche resi in modo un po' distopico - in queste nuove pagine i fatti sono quasi totalmente inventati, tranne i personaggi che sono completamente esistenti ma con nomi diversi.
Alessia, dopo la laurea, è malata e incinta. Lascia la sua amata Milano per tornare, con dispiacere, a svolgere il proprio lavoro di farmacista in Sicilia nel paese in cui la famiglia si era già trasferita quando lei era piccola. Ma Alessia è anche già una madre con una figlia quasi adolescente, perché il romanzo si muove contemporaneamente su due linee temporali diverse. Gli eventi potrebbero filare lisci e diritti, tuttavia nella sua vita non esiste davvero mai nulla di sereno e scontato: lei non cammina, lei si ritrova sempre a correre, a saltare, a scavalcare e a fuggire. Da chi fugge insieme alla propria figlia - inconsapevole persino di essere in fuga - si svela già nei primissimi capitoli del testo, ma ciò che nessuno saprà fino alla fine è perché qualcuno la costringa a scappare e cosa voglia da lei, da loro. Parallelo alla trama corre il filo ingarbugliato dei pensieri, che spesso pare più simile a un gomitolo doloroso che sembra immobilizzarla e rendere doloroso ogni suo movimento. Si può sfuggire al proprio passato e alle persone terrificanti e spietate che ne hanno fatto parte? Riuscirà Alessia a cavarsela ancora una volta insieme alla propria adorata figlia?
Un libro toccante, in grado di esplorare fino in fondo l'amore materno, i traumi del passato e la ricerca di identità e indipendenza. Attraverso riflessioni introspettive e momenti di intensa emotività, la protagonista affronterà una dopo l'altra le sfide della sua vita.
Il romanzo verrà presentato giovedì 30 gennaio, alle 18:30, presso il Ristorante Giannino, in via Vittor Pisani, 6, a Milano. Insieme all'autrice dialogherà l'editor e coach letterario Luciano Sartirana.
Alessandra Distefano nasce a Milano nel 1977, per poi, all’età di nove anni, trasferirsi a Randazzo (Catania) con la famiglia. Ritorna a Milano e si laurea nel 2003 in Farmacia. Pubblica nel 2000 la raccolta di poesie "Inverno Segreto" (Gianni Iuculano Editore) con prefazione di Alda Merini. Su "Poesia" (Crocetti editore) esce un suo articolo monografico. Nel 2013 pubblica "Quello che manca è l'anima" (Edizioni Arianna). Nel 2017 "Due così" (Edizioni La vita felice) e "Hotel pension cosmopolita" (Edizioni Arianna) e vince il premio Aurelia Josz. Nel 2018, "Beethoven al chiaro di luna" (Edizioni La vita felice), "Ed i sogni restano là" (Aletti editore) e nel 2020 "Perdonateci l'imperfezione" (Edizioni La vita felice). Nel 2024 Sala d’attesa (Affiori Edizioni). È giornalista-pubblicista dal 2014.