approvato il disegno legge

Via libera dal Consiglio dei ministri allo scudo penale per i medici

I ministri Schillaci e Nordio: "Non si lede il diritto dei cittadini a ottenere un risarcimento, ma siriducono gli effetti della medicina difensiva"

04 Set 2025 - 19:24
 © ansa

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Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera allo scudo penale per i medici. È stato infatti approvato il disegno di legge di delega al governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie, che prevede la punibilità dei medici solo per "colpa grave".

Con l'approvazione del ddl diventa strutturale lo scudo penale per i medici, già previsto durante il periodo della pandemia di Covid e poi prorogato. Con una modifica del Codice penale, si prevede che il medico che commette reati di lesioni o di omicidio colposo nell'esercizio della propria attività sia punibile solo per "colpa grave", a condizione che abbia seguito linee guida accreditate o buone pratiche clinico-assistenziali, tenendo conto anche del contesto operativo e della "scarsità delle risorse umane e materiali disponibili"

"Circoscrivere, come stiamo facendo, la responsabilità penale" dei medici, hanno spiegato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e della Giustizia, Carlo Nordio, "non significa affatto favorirne l'impunità. Significa invece porre i medici in condizione di operare con maggiore serenità, dedicandosi senza spreco di energie ai pazienti che necessitano di diagnosi e di cure urgenti ed efficaci". Con questa riforma, hanno aggiunto, "vogliamo rilanciare le professioni sanitarie e dare risposte efficaci ai nuovi bisogni di salute della popolazione".

Il provvedimento interviene anche sulla responsabilità professionale e modifica la normativa attualmente vigente: "Si tratta - rilevano Schillaci e Nordio in una nota congiunta - di un impegno preso, che abbiamo mantenuto per evitare ulteriori proroghe della normativa vigente. Viene confermata la responsabilità penale per colpa grave per chi esercita la professione sanitaria, ma non si lede in alcun modo il diritto dei cittadini al giusto risarcimento di danni subiti".

La norma, hanno invece spiegato i due ministri, "mira a ridurre gli effetti perniciosi della cosiddetta medicina difensiva, che a sua volta è conseguente alle numerose e spesso infondate denunce nei confronti dei medici, con ricadute disastrose per l'efficienza del servizio sanitario e per la stessa salute dei cittadini". La medicina difensiva "che costa mediamente 11 miliardi l'anno e allunga le liste d'attesa, infatti induce i medici a prescrivere esami costosi, spesso inutili e invasivi, che non soltanto gravano sui bilanci delle Asl ma ritardano gli interventi sui malati realmente bisognosi, che non hanno l'ardire di prospettare ai medici eventuali azioni risarcitorie".

 

L'Ordine dei medici: "Provvedimento auspicato"

 Positivo il commento del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Snelli, secondo il quale la norma "interviene sulla responsabilità professionale, rendendo il medico che si sia attenuto alle linee guida e alle buone pratiche clinico assistenziali punibile solo per colpa grave. Inoltre, nell'accertamento della colpa e del suo grado si tiene conto della scarsità delle risorse, delle carenze organizzative, della contraddittorietà delle evidenze scientifiche, della disponibilità o meno di terapie, della complessità della patologia, dell'urgenza e di altri fattori che possono influenzare l'attività sanitaria". L'intervento sulla responsabilità professionale in ambito sanitario "è un provvedimento auspicato tanto dal mondo sanitario quanto da quello giudiziario: il 97-98% delle cause contro i professionisti si conclude infatti con un nulla di fatto".

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