Le opere, donate anni fa dal banchiere Mario D’Urso, facevano parte della collezione privata dell'ex segretario di Rifondazione comunista e della moglie
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Le due serigrafie di Mao Tse Tung firmate Andy Wharol, parte della collezione privata di Fausto Bertinotti e della moglie Lella, hanno trovato nuovi proprietari. Le opere dell'ex segretario di Rifondazione comunista, messe all'asta da Finarte, sono state al centro di una vera e propria gara di rilanci, con offerte provenienti sia dalla sala che da remoto. Il lotto complessivo della cosiddetta "Collezione Bertinotti", alla fine, ha fruttato 250mila euro.
Donate anni fa dal banchiere Mario D’Urso, figura di spicco del jet set romano e amico personale dei Bertinotti, le due serigrafie partivano da una base d'asta che oscillava tra i 20 e i 30 mila euro, ma l’interesse generato dalla storia personale dei proprietari ha spinto i prezzi verso l’alto. "La storia di un’opera, ma pure di chi l’ha posseduta, vale molto", ha commentato Alessandro Guerrini, amministratore delegato di Finarte, prima dell’inizio dell’asta.
A gestire le offerte la battitrice Georgia Bava alla casa d’aste Finarte di Milano, dove che ha saputo tenere il ritmo incalzante tra partecipanti in sala, telefonate e offerte online. I lotti facevano parte della "Collezione Bertinotti", un nucleo di opere appartenenti a una coppia che, pur restando fedele alla propria identità politica comunista, è stata a lungo protagonista della vita culturale e mondana italiana.
Oltre ai Warhol, l'asta ha incluso diverse opere di arte contemporanea appartenute alla coppia. Tra i pezzi più rilevanti figurano due dipinti di Piero Dorazio, uno dei quali fu un regalo per il loro anniversario di matrimonio, una scultura in bronzo di Mario Ceroli, un vaso di Luca Maria Patella, una tela di Mario Schifano e un'opera di Titina Maselli. In totale, l'intera raccolta ha generato poco meno di 250mila euro.
La cifra non sarà interamente incassata dai Bertinotti: una parte dei proventi sarà infatti destinata alla casa d’aste Finarte e un’altra all’intermediario che ha curato la vendita per conto della coppia.