IL CONSIGLIERE DEL MINISTERO

Usa-Iran, il Tenente Colonnello Paglia a Tgcom24: "Nessuno ci ha avvertito dell'attacco ma ci siamo mossi in tempo"

Gianfranco Paglia, consigliere di Crosetto: "I nostri soldati sono stati rimodulati lontano da siti statunitensi in anticipo, ora diplomazia: Cina e Russia restino fuori"

di Micaela Nasca
22 Giu 2025 - 14:41
 © Ufficio stampa

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"La diplomazia finora ha fallito ma è necessario proseguire con la strada del dialogo. Il problema è che c'è qualcuno che si sveglia la mattina, dimenticando la storia e decide di attaccare". Il tenente colonnello Paglia non usa mezzi termini per commentare la decisione di Trump di colpire l'Iran. Ha una lunghissima esperienza in campo militare e strategico, è consigliere del Ministro della Difesa e si trova nel bel mezzo di una giornata frenetica tra riunioni, chiamate, tavoli di crisi aperti dopo l'attacco nel cuore della notte Italia degli Usa all'Iran. 

Stanotte è cambiato lo scenario, in che modo e quali sono i rischi?

E’ difficile dirlo adesso, ma ciò che posso dire adesso e ciò che conta è che l’Italia non si sia fatta prendere in contropiede

In che senso?

Il semplice fatto di aver avuto la prontezza a di rimodulare il dispositivo in Iraq è la prova che il Paese non resta a guardare e che l’aspetto primario è la salvaguardia dei nostri soldati.

Parla della decisione di spostare una parte dei 1.100 italiani in Kuwait presa prima però dell'attacco Usa in Iran. Con quale modalità e cosa significa concretamente? 

E' stata una decisione necessaria a garantire la sicurezza. I nostri soldati sono stati rimodulati all’interno delle basi ma lontano da siti statunitensi 

Ma quindi l’Italia era stata preventivamente informata in qualche modo dell’operazione da parte dagli alleati americani?

Io penso di no, anche il Ministro lo ha confermato, nessuno sapeva. Ma non è la prima volta che Usa si comportano in questo modo. Il solo fatto di assistere allo spostamento di bombardieri americani ha fatto scattare l’allarme nelle nostre difese

Quindi avevate capito in anticipo che gli Usa avrebbero attaccato l’Iran e avete agito di conseguenza per mettere in sicurezza i nostri soldati?

E’ quello che fa un Paese serio, una difesa seria. Spesso puntano il dito dicendo che non siamo pronti non siamo preparati questa è la dimostrazione che non è così

Ci sono stati cambiamenti nel livello di allerta per le basi NATO in italiane?

Al momento non mi risulta ma tutto si deciderà nelle prossime 48 ore per capire come e se l’Iran risponderà che tipo di reazione potrà avere

Intanto lei sa cosa sta accadendo davvero sul campo? I B-2 hanno sganciato 12 GBU 57, superbombe da 14 tonnellate: dieci su Fordow, il sito più prezioso, e due su Natanz, altro snodo del nucleare. Secondo Donald Trump il sito di Fordow, dopo l'attacco, è stato “cancellato dalla faccia della Terra". Teheran ribatte affermando che vi sono stati pochi danni....

La verità in questi casi spesso sta nel mezzo, al momento non abbiamo evidenze di quali siano i danni ai siti nucleari con certezza

Ora che Trump ha deciso di entrare nella guerra lanciata da Israele per distruggere il programma atomico degli ayatollah, l'Iran potrebbe decidere di utilizzare appieno quelle capacità, non pensa?

Non so da cosa sia rappresentato il massimo delle capacità che ha in mano l'Iran per rispondere all'attacco. Ma non credo che mai ci riuscirebbero, gli Usa non glielo permetterebbero.

Ed è comprensibile che in questo clima oggi aumenti la paura e che ci sia chi evochi il rischio terza guerra mondiale, lei lo vede questo rischio?

L’aspetto triste di tutto questo è che la diplomazia internazionale le sta provando tutte da tempo e senza alcun esito e non dobbiamo scoraggiarci, dobbiamo andare avanti con il dialogo. Il problema grosso e che capita che si sveglia qualcuno la mattina dimenticando la storia e decida di attaccare

Questo potrebbe contribuire a fare allargare il conflitto?

L’auspicio è che non accada sperando che la Cina e la Russia restino fuori. Per ora è una speranza ma la diplomazia deve essere più incisiva, è l’unica cosa che possiamo fare cercando di non farci trovare impreparati. Dispiace sempre per i civili che non meritano tutto questo: chi paga sono sempre loro e coloro che indossano l’uniforme, che sono quelli che rischiano la vita in prima linea. Voglio evidenziare che l’Italia sta operando nel miglior modo possibile affinché i nostri soldati siano al sicuro.

Oltre allo spostamento in Iraq di parte del contingente, state pensando ad altre misure di rafforzamento dei livelli di allerta?

Al momento no, aspettiamo di capire cosa succederà. Le prossime 48 ore saranno cruciali. Ma le priorità restano  diplomazia e sicurezza: è questo che fa un Governo serio e un Paese serio

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