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Tria, il caso Bugno agita i 5 Stelle

Il figliastro del ministro dellʼEconomia, assunto da società legata alla consigliera, già messa a capo della Stmicroelectronics

Tria, il caso Bugno agita i 5 Stelle - foto 1
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Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, ha causato nuovi mal di pancia al Movimento 5 Stelle.

Non bastavano le attese per i decreti attuativi del fondo indennizzo risparmiatori e le perplessità espresse dal titolare del Tesoro sulla commissione banche. I pentastellati ora sarebbero su tutte le furie per il caso della consigliera Claudia Bugno, designata per il board della Stmicroelectronics.

Non basta. Il figliastro di Tria, sempre secondo le rivelazioni della "Verità" di Maurizio Belpietro, sarebbe stato assunto a novembre in una società, la Tinexta, il cui amministratore delegato è Pier Andrea Chevallard, marito della medesima Bugno. L'unica che commenta la coincidenza è la viceministra al Mef, Laura Castelli, che sul ruolo della Bugno dentro al ministero ha detto: "Mi auguro che sia solo un caso che il figlioccio del ministro sia entrato nell'azienda guidata da Chevallard poco dopo che la Bugno aveva varcato il portone di via XX settembre".

La vicenda velenosa l'ha cavalcata il senatore Gianluigi Paragone, proprio l'uomo che il Movimento vorrebbe alla guida della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche. "Tutto a posto ministro Tria?", aveva scritto ironicamente su Facebook. Paragone si sofferma sulla vicenda, scrivendo che, in questi giorni, il figliastro del ministro è stato assunto in un'azienda il cui ad è il compagno di Bugno. E sul caso, si apprende da fonti parlamentari, sono già pronte delle interrogazioni del M5S nei confronti del ministro del Tesoro. Sulla vicenda, l'ex giornalista è tornato alla carica.
"Quanto emerso da alcune indiscrezioni di stampa sulla consigliere Claudia Bugno devono essere immediatamente chiarire, e Tria deve farlo a sua volta".

"Quanto emerso da alcune indiscrezioni di stampa sulla consigliere Claudia Bugno devono essere immediatamente chiaritre, e Tria deve farlo a sua volta".  Paragone conclude così: "E' in ballo la trasparenza e l'opportunità delle scelte che vengono compiute".