Torino, manca la presa a norma: i due robot a supporto del Comune vengono rimandati in azienda
Il progetto di intelligenza artificiale viene archiviato ancora prima di cominciare: il servizio di "Stasera Italia"
Due robot erano stati progettati per supportare le attività del Comune di Torino, nello specifico l'ufficio anagrafe: una rivoluzione tecnologica che però ha subito una battuta d'arresto prima ancora di cominciare. I due robot, infatti, voluti da Paola Pisano oggi ministro dell'Innovazione, non sono mai stati scartati né accesi. Così, dopo una presentazione in pompa magna a febbraio 2018, sono stati rispediti al mittente - un'azienda di Padova.
"L'idea era di provare a portarli presso l'anagrafe non tanto per l'erogazione di servizi quanto per capire quale fosse il gradimento dei servizi stessi da parte dell'utenza", spiega l'amministratore delegato dell'azienda Matteo Cestari.
C'erano però delle problematiche organizzative all'interno dell'anagrafe, forse dovute alla mancanza di una presa adatta e a norma per avviare la sperimentazione. Nel frattempo a Torino, dopo quasi due anni dalla presentazione ufficiale, la riorganizzazione degli uffici comunali si è arenata.
Per gli impiegati, inoltre, quei robot sono una barzelletta. "Tanto qua non farebbero niente, se li mangiano qua. Alla mattina servirebbero sei o sette poliziotti, altro che robottini..."
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