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Tensione nel governo, Minniti diserta il Consiglio dei ministri: "O mi tutelate o lascio"

Sono dovuti intervenire sia il Colle sia il presidente del Consiglio per provare a calmare il titolare dellʼInterno dopo le polemiche sulla gestione dei migranti

Tensione nel governo, Minniti diserta il Consiglio dei ministri:
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Sono dovuti intervenire sia il Colle sia il presidente del Consiglio per provare a calmare Marco Minniti.

Il titolare dell'Interno ha infatti disertato il Consiglio dei ministri, dopo le polemiche sulla gestione dei migranti. Un gesto eclatante, che dà la misura di una situazione al limite della rottura e non a caso nella serata di lunedì sia dal Quirinale sia da Palazzo Chigi sono trapelate manifestazioni di sostegno al titolare degli Interni.

Mattarella: "Grande apprezzamento per il lavoro di Minniti" - E' toccato prima al Colle dare la propria solidarietà a Minniti facendo trapelare il "grande apprezzamento del presidente della Repubblica per l'impegno spiegato in queste settimane dal ministro Minniti, particolarmente riguardo al governo del fenomeno migratorio".

Palazzo Chigi: "Risultati su fronte immigrazione grazie al lavoro del Viminale" - Poco dopo è la volta di Paolo Gentiloni, che affida a fonti di Palazzo Chigi il compito di far sapere che "grazie alla azione e al lavoro, in particolare del Viminale, i risultati sul fronte del contrasto del traffico di esseri umani dalla Libia e del fenomeno migratorio comincino ad arrivare. Frutto dell'impegno di tutto il governo e delle strutture che stanno dando attuazione al codice di condotta per le Ong, voluto dal ministro Minniti, assieme alla cooperazione con la Libia e al contributo della guardia costiera libica".

Minniti: "O mi tutelate o lascio" - Stando a quanto emerso Minniti lunedì avrebbe scritto una lettera a Gentiloni per dire che si sarebbe dimesso se non ci fosse stata una presa di posizione forte a sostegno delle scelte sulle politiche migratorie. "O mi tutelate o lascio. Se la linea politica non è più condivisa, il mio compito è finito", sarebbe stato il concetto base, dopo le polemiche sulla gestione dei migranti seguite alla stipula del Codice di condotta per le Ong.

Delrio: "Non sono contrario al Codice di condotta, ma prima vengono le vite umane e il diritto internazionale" - Sul pomo della discordia torna il ministro Delrio, che, in un'intervista rilasciata a "La Repubblica", spiega: "Non sono contro il codice Minniti, ma se bisogna salvare vite serve la nave più vicina". Secondo Delrio il codice di autoregolamentazione per le navi delle Ong che soccorrono i migranti va bene - spiega al quotidiano -, ma vengono prima le regole del diritto internazionale che impongono il soccorso in mare, anche se a effettuarlo sono imbarcazioni di organizzazioni che non hanno sottoscritto l'accordo con il governo.