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Taglio dei vitalizi annullato, M5s non molla e annuncia battaglia: "Faremo ricorso"

Decisivo per il ripristino del privilegio il sì del presidente della Commissione Contenziosa del Senato che, invece, aveva deciso di astenersi dopo le polemiche su un presunto "conflitto di interessi"

"I vitalizi sono un privilegio che noi avevamo tolto, un atto di giustizia sociale. Faremo ricorso, bisogna ripristinare l'equità sociale". Lo ha detto il capo politico M5s, Vito Crimi, annunciando battaglia dopo l'annullamento dell'abolizione dei vitalizi per gli ex parlamentari alla Commissione Contenziosa del Senato. "Da tempo - ha aggiunto - chiediamo l'azzeramento della Commissione Contenziosa, data la presenza di ex parlamentari".

Chi ha votato contro l'annullamento Il voto della Commissione Contenziosa (una sorta di tribunale che dirama le controversie interne a Palazzo Madama) è finito tre a due. Dei cinque presenti in tre si sono espressi per ripristinare il privilegio: il presidente Giacomo Caliendo (Forza Italia) e i due membri laici Gianni Ballarani e Giuseppe Dalla Torre. Contrari, invece, i leghisti Simone Pillon e Alessandra Riccardi (ex 5 Stelle).

 

Decisivo il sì del presidente Caliendo Decisivo, dunque, è stato il voto del presidente della Commissione Caliendo, che però il 5 febbraio aveva detto che si sarebbe astenuto. "Ho raggiunto la decisione di astenermi dal quel processo", erano state le sue parole dopo le polemiche per un suo presunto "conflitto di interessi". Caliendo, infatti, in qualità di senatore, senza il taglio, potrà ancora beneficiare dell’assegno pieno.

 

Casellati: "Io estranea, la sentenza è appellabile" La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, da parte sua si è dichiarata estranea alla decisione: "A me dispiace molto che questa decisione sia intervenuta in un un momento così difficile per gli italiani, ma comunque la sentenza è appellabile".

 

Sulla carta i numeri per il sì al ricorso ci sono Paola Taverna e il sottosegretario Manlio Di Stefano hanno già preannunciato ricorso alla Commissione di Garanzia, il tribunale di secondo grado interno a Palazzo Madama. Serve però che il Consiglio di Presidenza presenti tale istanza, e il ministro Federico D'Incà ha invitato tutti i partiti a sostenere in tale sede il ricorso. Per altro anche la Lega, con Roberto Calderoli e Matteo Salvini ha chiesto tale passo. In Commissione di Garanzia siedono cinque senatori: 2 della Lega, 1 del Pd, 1 di FdI e uno di FI, il presidente Luigi Vitali. Se l'istanza rimane sul piano politico non vi sarà problema mentre se prevarranno gli aspetti giuridici l'esito non è scontato.

 

Fino a 22 milioni da restiuire agli ex senatori E Forza Italia, con il videpresidnte Antonio Tajani, ha chiarito che "siamo favorevoli al taglio e voteremo a favore di una nuova delibera, basta che sia scritta bene, non come quella tecnicamente errata che ha provocato una valanga di ricorsi, arrecando più danni che vantaggi alle casse dello Stato". Il Senato potrebbe dover restituire fino a 22 milioni di euro agli ex senatori in pensione.

 

Pd: "Raddrizzare stortura e evitare bugie" "Per il Pd è politicamente inaccettabile il blitz della commissione presieduta dal forzista Caliendo. Si reintroduce la stortura dei vitalizi che hanno contribuito ad allontanare la politica dalla vita dei cittadini: da raddrizzare al più presto. Rinvio al mittente le insinuazioni dell'onorevole Giorgia Meloni e le ricordo tra l'altro che, da presidente Pd del Friuli Venezia Giulia, ho abolito i vitalizi in Regione, tra i primi in Italia". Così la vicepresidente del Pd, Debora Serracchiani, ha replicato alla leader di FdI, per la quale il suo partito era contrario ai vitalizi mentre i dem "sono favorevolissimi".

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