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Strage di Bologna, Mattarella: restano zone d'ombra da illuminare

Il ministro della Giustizia Bonafede ai familiari delle vittime: "La verità è un obbligo morale. Stato negligente per 38 anni, prometto fatti"

Strage di Bologna, Mattarella: restano zone d'ombra da illuminare - foto 1
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Nella strage del 2 agosto 1980, "Bologna e l'Italia seppero reagire, mostrando quei principi di solidarietà radicati nella nostra storia".

Lo afferma Sergio Mattarella nel giorno del 38esimo anniversario dell'attentato. "Le inchieste hanno individuato gli esecutori, delineato la matrice neofascista dell'attacco. Ma le sentenze hanno scoperto anche gravissimi depistaggi. Restano ancora zone d'ombra da illuminare", aggiunge il Capo dello Stato.

Ministro Bonafede: "Verità è un obbligo morale" - "C'è un obbligo morale prima ancora che politico che ci guida: giungere ad una verità certa, libera da zone grigie e sospetti. Questo è l'unico vero modo di onorare le vittime e realizzare le legittime e sacrosante richieste dei loro familiari". Sono le parole pronunciate da Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, nell'incontro coi familiari delle vittime della strage. "C'è uno Stato che per 38 anni è rimasto in silenzio, negligente e non ha voluto fare luce su verità inconfessabili su cui bisogna accendere un faro".

"Stato negligente, prometto fatti" - "Per me è incredibile che, dopo che lo Stato si è dimostrato negligente per 38 anni, i familiari dimostrino ancora una volta una lezione di civiltà che la politica non ha mai dato e dimostrano di credere nello Stato. Mi onora e sento la responsabilità di essere qui parlare con voi", sottolinea il ministro della Giustizia. "Non saranno le parole che pronuncio adesso a rassicurarvi, di parole ne avete ascoltate tante. Voglio e pretendo da me stesso in quanto rappresentante dal governo che siano i fatti a dimostrare l'impegno dello Stato, vicino a voi nella ricerca della verità e nelle richieste portate avanti su cui avremo modo confrontarci assiduamente nelle prossime settimane". 

"Su desecretazione andremo in fondo" - "La direttiva del 2014 per desecretare gli atti è rimasta lettera morta nei fatti. Quei pochi documenti versati nell'archivio di Stato sono frammentari, disorganici. Abbiamo letto le proposte delle associazioni che chiedono una vera attuazione e c'è una base di lavoro condivisibile e concretizzata", continua Bonafede, parlando della desecretazione degli atti sulle Stragi e della "direttiva Renzi" di cui i familiari delle vittime della Strage del 2 agosto 1980 chiedono l'attuazione. Il governo, aggiunge, "ha chiesto al coordinatore dell'attivita' di versamento degli atti sulle stragi degli anni 70 e 80 di ripartire presto e con nuovo piglio, con la promessa che si arrivi fino in fondo, assieme, e grazie al contributo e all'esperienza delle associazioni".

Fico: "Lo Stato deve esserci al 100 per cento" - "Il messaggio è che lo Stato c'è, ci deve essere al 100 per cento e non come spesso è accaduto in questi 30 anni". Così il presidente della Camera, Roberto Fico, ha commentato la sua presenza alle commemorazioni della strage. Il presidente della Camera ha condiviso l'ultimo tratto del corteo che ha sfilato lungo le vie di Bologna per arrivare nel piazzale antistante la stazione dove deflagrò la bomba che uccise 85 persone.