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Strage Bologna, De Angelis non si dimette: "Chiedo scusa a chi ho offeso, ma serve la verità completa"

Dopo le polemiche il responsabile della Comunicazione della Regione Lazio chiarisce la sua posizione in un lungo post su Facebook

Dopo le polemiche sulle sue dichiarazioni sulla strage di Bologna, che non sono piaciute al premier Giorgia Meloni, arrivano le scuse di Marcello De Angelis: "Negli ultimi giorni ho espresso delle riflessioni personali sul mio profilo social, che sono invece diventate oggetto di una polemica che ha coinvolto tutti - scrive su Facebook il responsabile della Comunicazione della Regione Lazio -.

Intendo scusarmi con quelli, e sono tanti, a partire dalle persone a me più vicine, a cui ho provocato disagi, trascinandoli in una situazione che ha assunto dimensioni per me inimmaginabili". Nel lungo post De Angelis non annuncia le dimissioni.

 

"Nel ribadire il mio rispetto per la Magistratura, composta da uomini e donne coraggiosi che si sono immolati per difendere lo Stato e i suoi cittadini, ritengo che tutti abbiano diritto ad una verità più completa possibile su molte vicende ancora non del tutto svelate", aggiunge De Angelis.

 

 

E ancora: "Ho servito e rappresentato le istituzioni democratiche per anni e ne ho il massimo rispetto, così come per tutte le cariche dello Stato, che da parlamentare ho contributo ad eleggere e che oggi sostengo come cittadino elettore. Fra queste e prima di tutte, la Presidenza della nostra Repubblica".

 

"Ho appreso - sottolinea - che l'attuale governo, completando un percorso avviato dai governi precedenti, ha desecretato gli atti riguardanti il tragico periodo nel quale si colloca la strage del 2 agosto 1980: mi auguro che l'attento esame dei documenti oggi a disposizione permetta di confermare, completare e arricchire le sentenze già emesse o anche fare luce su aspetti che, a detta di tutti, restano ancora oscuri".

 

De Angelis poi contrattacca: "I colleghi giornalisti che quotidianamente e pubblicamente mi definiscono un ex-terrorista - pur nella consapevolezza del fatto che non sono mai stato condannato per nessun atto criminale o gesto di violenza - infangano il mio onore e mi negano la dignità di una intera vita. Perché un terrorista è una persona schifosa e vile".

 

"Per tutte le vittime della folle stagione dei cosiddetti anni di piombo e dei loro familiari - conclude - ho il massimo rispetto, vieppiù per chi sia finito sacrificato innocentemente in eventi mostruosi come le stragi che hanno violentato il nostro popolo e insanguinato la nostra Patria massacrando indiscriminatamente".

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