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Sicurezza, Tajani: orgoglioso di un governo che si batte per la legalità

Il ministro: "Vogliamo restituire ai cittadini territori più sani". E sui rapporti all'interno dell'esecutivo chiarisce che "la maggioranza è compatta, abbiamo una visione comune"

Sicurezza, Tajani: orgoglioso di un governo che si batte per la legalità - foto 1
Ansa

La sicurezza è al centro dell'azione del governo: lo ribadisce il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che con un post su X si dice "orgoglioso" dell'esecutivo.

"Da Roma a Napoli, fino a Vibo Valentia. Operazioni all'alba contro la criminalità con uomini e donne della polizia di Stato, carabinieri e guardia di finanza, che ringrazio", scrive Tajani. Aggiungendo poi di essere "orgoglioso di questo governo che si batte per la legalità, contro mafia e droga, per restituire ai cittadini territori più sani".

 

 

"Maggioranza compatta"

 Tajani sottolinea quindi che "la maggioranza è compatta, abbiamo una visione comune anche se abbiamo identità diverse. Per quanto riguarda Forza Italia, per noi è  fondamentale il lavoro e il potere d'acquisto degli stipendi. Siamo favorevoli al taglio del cuneo fiscale, ad affrontare le pensioni dei pensionati ma anche dei giovani, e la grande questione della sanità sulla quale bisognerà intervenire, servono più mezzi e infermieri e si potrebbe per esempio pensare a una detassazione straordinari di medici e infermieri".

 

"Gentiloni sia un commissario italiano"

 Tajani commenta anche la "controversia" sul Patto di Stabilità tra Paolo Gentiloni e Matteo Salvini che ha accusato il commissario europeo di "giocare con la maglietta di un’altra nazionale". "Le critiche a Gentiloni le ha fatte Salvini, io mi auguro che Gentiloni lavori tenendo conto anche di essere il commissario italiano e di avere una visione che non sia quella dei Paesi rigoristi per quanto riguarda la riforma del Patto di stabilità e crescita", ha dichiarato infatti il ministro degli Esteri.

 

"La Via della Seta non pregiudichi i rapporti"

 Il ministro parla anche della Via della Seta, "un capitolo della grande strategia di collaborazione con la Cina" con il quale però "i risultati non sono stati positivi per noi". Quindi ora "valuteremo le opinioni del Parlamento e poi si deciderà, ma questo non deve pregiudicare le relazioni" con Pechino. Con la Cina "abbiamo un partenariato strategico avviato nel 2004 da Silvio Berlusconi che ci permette di avere una presenza di tante imprese italiane nel Paese. Vogliamo continuare a lavorare e incrementare il nostro export, qualche risultato è stato già ottenuto nelle riunioni di questi giorni".

 

L'Italia in primo piano a Odessa

 Tajani ha poi parlato della ricostruzione in Ucraina sottolineando come l'Italia abbia "un ruolo da svolgere anche a livello internazionale": "è una questione di presenza industriale ma vogliamo dare ad Odessa un segnale anche di tipo culturale. L'idea è di ricostruire la cattedrale distrutta in parte dagli attacchi russi". Odessa, ha concluso Tajani, "ha una forte impronta culturale italiana e rappresenta un'opportunità nella ricostruzione per le nostre imprese in un Paese candidato all'Ue e che farà parte del mercato comune. Abbiamo il dovere di essere presenti".

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