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Sergio Mattarella firma il dl Sicurezza bis ma con "rilevanti perplessità"

I punti critici rilevati dal Colle sono le maxi-sanzioni pecuniarie nel caso di violazione del divieto di ingresso nelle acque territoriali e le nuove norme relative allʼoltraggio a pubblico ufficiale

Sergio Mattarella firma il dl Sicurezza bis ma con
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Sergio Mattarella ha promulgato il decreto Sicurezza bis.

Il Capo dello Stato ha inviato una lettera ai presidenti di Camera e Senato e al premier in cui esprime "rilevanti perplessità". I punti critici sono le sanzioni pecuniarie nel caso di violazione del divieto di ingresso nelle acque territoriali e le nuove norme relative all'oltraggio a pubblico ufficiale. Ribadito l'obbligo di soccorso in mare come previsto dal diritto internazionale.

La prima osservazione sulle maxi-sanzioni - La prima osservazione del Quirinale si riferisce all'ammenda amministrativa che arriva fino a 1 milione di euro. Al riguardo il Colle ricorda che la Corte Costituzionale, con la recente sentenza n. 112 del 2019, ha ribadito la necessaria proporzionalità tra sanzioni e comportamenti. "Per effetto di un emendamento, nel caso di violazione del divieto di ingresso nelle acque territoriali - per motivi di ordine e sicurezza pubblica o per violazione alle norme sull'immigrazione - la sanzione amministrativa pecuniaria applicabile è stata aumentata di 15 volte nel minimo e di 20 volte nel massimo, determinato in un milione di euro, mentre la sanzione amministrativa della confisca obbligatoria della nave non risulta più subordinata alla reiterazione della condotta".

La norma sull'oltraggio al pubblico ufficiale - Suscita perplessità la previsione contenuta nell'articolo 16 lettera b) del Dl Sicurezza bis, che modifica l'art. 131 bis del codice penale, rendendo inapplicabile la causa di non punibilità per la "particolare tenuità del fatto" alle ipotesi di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e oltraggio a pubblico ufficiale "quando il reato è commesso nei confronti di un pubblico ufficiale nell'esercizio delle proprie funzioni".

"Non posso omettere di rilevare che questa norma - assente nel decreto legge predisposto dal governo - non riguarda soltanto gli appartenenti alle forze dell'ordine ma include un ampio numero di funzionari pubblici, statali, regionali, provinciali e comunali nonché soggetti privati che svolgono pubbliche funzioni, rientranti in varie e articolate categorie, tutti qualificati - secondo la giurisprudenza - pubblici ufficiali, sempre o in determinate circostanze. Tra questi i vigili urbani e gli addetti alla viabilità, i dipendenti dell'Agenzia delle entrate, gli impiegati degli uffici provinciali del lavoro addetti alle graduatorie del collocamento obbligatorio, gli ufficiali giudiziari, i controllori dei biglietti di Trenitalia, i controllori dei mezzi pubblici comunali, i titolari di delegazione dell'Aci allo sportello telematico, i direttori di ufficio postale, gli insegnanti delle scuole, le guardie ecologiche regionali, i dirigenti di uffici tecnici comunali, i parlamentari", sottolinea il capo dello Stato.

Rimane l'obbligo di soccorso - La limitazione o il divieto di ingresso di navi, previsto dal dl Sicurezza bis, può essere disposto ma, come prevede lo stesso decreto, "nel rispetto degli obblighi internazionali dell'Italia", e "così come ai sensi dell'art. 2 il comandante della nave e' tenuto ad osservare la normativa internazionale". Il capo dello Stato ricorda che "la Convenzione di Montego Bay, richiamata dallo stesso articolo 1 del decreto, prescrive che 'ogni Stato deve esigere che il comandante di una nave che batta la sua bandiera, nella misura in cui gli sia possibile adempiere senza mettere a repentaglio la nave, l'equipaggio e i passeggeri, presti soccorso a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo'".

Il Quirinale infine rimette nelle mani del governo e del Parlmento "l'individuazione dei modi e de tempi di intervento normativo sulla disciplina in questione".

Clicca qui per leggere per intero il testo della lettera di Mattarella inviata al presidente del Consiglio e ai presidenti di Camera e Senato.