"Resta ferma la nostra solidarietà alla famiglia Regeni, ma non aveva più senso tenerlo ancora lì", ha detto
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"Resta ferma la nostra solidarietà alla famiglia Regeni, ma non aveva più senso tenere ancora lì lo striscione. È una vicenda non più di attualità e tra l'altro in centro storico stava anche male, tutto impolverato". Così Gian Francesco Menani, sindaco leghista neoeletto a Sassuolo, in provincia di Modena, spiega la decisione di far rimuovere lo striscione pro Giulio Regeni, il ricercatore friulano rapito e torturato fino alla morte in Egitto, finora presente sul balcone della facciata del municipio. Lo riporta Il Resto del Carlino, secondo cui il sindaco avrebbe definito il cartello "inutile e antiestetico".
Lo striscione era stato esposto a maggio 2016 dalla precedente giunta di centrosinistra in adesione alla campagna di Amnesty International.
I precedenti - Nei giorni scorsi, un altro striscione pro Regeni è stato rimosso dal palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia. La decisione ha scatenato le polemiche tra Lega e M5s. Nel 2018, subito dopo essere stato eletto, il sindaco leghista di Treviso Mario Contene ne aveva a sua volta rimosso uno. A Ferrara, invece, per festeggiare l'elezione di Alan Fabbri, nuovo sindaco leghista, alcuni militanti hanno appeso la bandiera del Carroccio su una delle balconate del municipio, coprendo lo striscione "Verità per Giulio Regeni".