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Riforma Mes, intesa maggioranza-governo sul testo della risoluzione dopo l'accordo nel M5s | Ok da Iv: "Ma prima ascolteremo Conte"

Nelle ultime ore gli appelli allʼunità da parte di Fico e Di Maio: "Un conto è il no allʼutilizzo del Mes, un altro il sì alla riforma"

E' stata trovata l'intesa sul testo della risoluzione sulla riforma del Mes al vertice di maggioranza. L'accordo è ritenuto "soddisfacente per tutti i gruppi". Il voto previsto per domani, quindi, non dovrebbe mettere a rischio il governo Conte, che ha i numeri per far passare la riforma del Mes come anticipato da Vito Crimi nonostante la lettera di 58 parlamentari che si erano detti contrari ma che alla fine hanno aderito all'intesa. 

Il premier Giuseppe Conte e il governo, quindi, andranno avanti. Dopo giorni di grande tensione e diverse videoconferenze, infatti, i senatori del Movimento 5 Stelle hanno trovato una mediazione interna sul testo della risoluzione relativa alla riforma del Mes attesa in Aula domani (mercoledì 9, ndr) dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il "punto di caduta“ è stato annunciato via facebook dalla senatrice pentastellata Barbara Lezzi. Dopo “due intere giornate insieme ad altri 60 parlamentari per mediare le posizioni”, è un testo che “non è ideale ma, almeno, rivendica il ruolo del Parlamento in sede di ratifica e avverte che non sarà disposto al voto finale se non ci sarà l’avanzamento significativo del resto del pacchetto di riforme, Edis (assicurazione comune dei depositi bancari, ndr) prima di tutto” ha scritto l'ex ministra per il Sud nel primo governo Conte.

 

Gli ultimi appelli di Fico e Di Maio: "Prevalga la responsabilità" - La "responsabilità" all'intero gruppo parlamentare M5s era stata richiesta a gran voce nelle ultime ore sia da Roberto Fico, sia da Luigi Di Maio. Il presidente della Camera: "Il voto di mercoledì riguarda il mandato da dare al presidente Conte per il Consiglio europeo dove dovrà tutelare le posizioni e gli interessi del nostro Paese. Una cosa è la riforma, un'altra è accedere al Mes, cosa di cui non si parlerà mercoledì e su cui comunque non sono d'accordo. La riforma presenta punti migliorativi, ma altri nodi non sono sciolti. Non è la miglior riforma possibile. Si tratta di un percorso avviato da più di un anno, che va letto nell'ottica della posizione italiana in Europa. Non dimentichiamo il brillante successo ottenuto dopo un complesso e serrato negoziato sul Recovery".  Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: "E' un bene che si stia andando verso un punto di caduta nel Movimento 5 stelle a proposito del voto di mercoledì e mi auguro si raggiunga un punto di incontro quanto prima. Era ciò che avevo fortemente auspicato e per cui ho lavorato insieme a tutti gli altri. Come ho ribadito più volte, il no all'utilizzo del Mes resta fermo, ma il voto sarà sul governo, su una risoluzione, sul presidente del Consiglio. Prevalga la responsabilità".

 

Anche Italia Viva dà l'ok, ma firmerà la risoluzione dopo aver ascoltato Conte - Nel pomeriggio è arrivato anche il via libera da Iv alla risoluzione di maggioranza sulla riforma del Mes. La firma dei capigruppo renziani in calce al testo, però, sarà messa solo dopo aver ascoltato l'intervento del premier Conte in Aula. È quanto si apprende da fonti di maggioranza al termine della riunione con il governo sulla risoluzione. Via libera politico all'intesa sulla bozza, dunque, ma i capigruppo di Iv hanno fatto sapere che non firmeranno subito il testo, reputando determinante quello che dirà nella sua relazione del premier.

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