Renzi: "Cambiamo l'Europa o vince Grillo"
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L'avvertimento del premier in vista delle Europee: "Se sapremo raccontare che Europa immaginiamo, forse sconfiggeremo Grillo e la Lega". Renzi annuncia poi l'intenzione di non candidarsi
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"O l'Ue è una sfida politica e richiama la politica alla dignità del suo ruolo, o perdiamo". L'avvertimento viene da Matteo Renzi che, in vista delle Europee, sottolinea: "C'è uno spread tra le attese dei cittadini e il rapporto con l'Ue, uno scollamento, uno tsunami". E sulla delusione serpeggiante: "Se sapremo raccontare che Europa immaginiamo, forse sconfiggeremo Grillo e la Lega". Inoltre, Renzi esorta a "uscire dalla sudditanza verso Bruxelles".
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"Nella discussione dei prossimi mesi è maturo in tutti il convincimento che l'Europa basata solo sulla stretta aderenza ai parametri tecnocratici allontana sempre di più i cittadini", ha spiegato Renzi alla presentazione del libro di Massimo D'Alema "Non solo euro", all'indomani dell'incontro con la cancelliera Merkel.
"Se cambiamo noi, cambiamo Ue" - "Non siamo l'ultima ruota del carro in Europa, anni di dichiarazioni che avremmo fatto la fine della Grecia hanno raggrinzito le ambizioni di un Paese: siamo la seconda manifattura, siamo secondi per avanzo primario. Se affrontiamo con decisione i guai storici e facciamo la nostra parte cambiando noi stessi, cambiamo l'Europa".
"Merkel? Uscire da sudditanza Italia in Ue" - "Dobbiamo uscire dalla sudditanza che in Europa andiamo a fare gli esami, li esami li fanno i cittadini non le grandi istituzioni europee - ha poi dichiarato il premier - .Atteso che noi rispettiamo gli impegni, l'Europa rispetta il suo impegno ad essere il luogo dei cittadini? E' questo il punto, non la rappresentazione macchiettistica per cui andiamo a chiedere il permesso di restare nei margini che abbiamo sottoscritto".
D'Alema: "Programma Renzi coraggioso e realistico" - Quello avviato da Matteo "è un programma coraggioso e realistico. Renzi, quando dice di ridurre la spesa pubblica di due punti in tre anni, si pone un obiettivo realistico", ha commentato Massimo D'Alema. "Non lo dico per fare archeologia, ma lo dico a Matteo perché lui è erede di una tradizione italiana" della sinistra. Così D'Alema si è rivolto al premier ricordando che l'Italia di Ciampi, di Prodi, di un certo momento del centrosinistra" che portò il debito pubblico dal 123 al 103 per cento del Pil. "Renzi è anche l'erede di una tradizione italiana che può essere rivendicata in Europa senza paura che ti prendano a calci nel sedere".
Renzi: "Sinistra fece cose buone" - "Non è vero che io accomuno il passato a sinistra come un unico fallimento. Si ridusse la spesa pubblica, ci fu autorevolezza in crisi come i Balcani, ci fu un tentativo di ragionare seguendo Clinton, Blair in una stagione straordinariamente interessante sull'ulivo mondiale o la terza via. Ma l'Italia ha avuto un problema in più perché sono mancati approfondimenti come la riforme del lavoro e oggi discutiamo di riforme non fatte negli anni nel bene e nel male", è stata poi la valutazione di Renzi sui passati governi di sinistra.
Lavoro, Renzi: "Cambiare regole priorità assoluta" - Il premier ha affrontato anche l'emergenza lavoro: "Dire che i vari interventi legislativi nel passato non hanno creato precarietà e l'hanno risolta significa negare la realtà. Cambiare e semplificare le regole è una priorità assoluta".
"Non mi candido" - "Il presidente del Consiglio non si candida". Così Renzi ha escluso una sua candidatura alle elezioni europee.