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La presidente della Commissione europea ha poi sottolineato di sapere come il premier italiano sia già al lavoro sul piano di riforme. Conte: "Il piano della ripresa sarà un lavoro collettivo"
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L' accordo siglato a Bruxelles è un risultato storico che "non appartiene al governo ma all'Italia intera". Giuseppe Conte si presenta in Parlamento forte del risultato ottenuto al vertice europeo incassando prima al Senato e poi a Montecitorio una serie di applausi dalla maggioranza che, come ricorderà lo stesso presidente del Consiglio "ha sostenuto in modo compatto l'esecutivo". Von der Leyen: "Giusto che l'Italia riceva più fondi".
Un plauso che il premier in realtà rivolge anche all'opposizione sottolineando in generale la "prova di maturità della classe politica italiana". E se è vero che al di là di Matteo Salvini, tutti i partiti, seppur con sfumature diverse, riconosco il risultato incassato, i 209 miliardi di fondi del Recovery fund non attenuano il braccio di ferro all'interno della maggioranza sul Mes, il fondo salva Stati che mette a disposizione subito per il nostro Paese 36 miliardi di euro.
Il braccio di ferro sul Mes Il premier prova a mettere un freno "all'attenzione morbosa" per il Mes ma non chiude del tutto la porta all'ipotesi che alla fine l'Italia possa farvi ricorso: "Abbiamo un discorso di fabbisogno, di necessità - spiega - valuteremo insieme la situazione". Insomma un modo per prendere tempo di fronte al pressing del Partito Democratico e di Italia Viva. L'ex premier Matteo Renzi lo ribadisce in Aula: "il Mes ha meno condizionalità del Recovery fund", mentre Nicola Zingarretti non lascia dubbi in un tweet: "Continuo a pensare che per l'Italia l'utilizzo del Mes sia positivo ed utile . Il governo dovrà presto assumere una decisione e la nostra posizione è chiara".
E se il vertice del Movimento Cinque Stelle si trincera dietro il silenzio (la loro contrarietà al salva Stati è nota) a puntare il dito contro i Dem ci pensa Stefano Fassina di Leu che chiede se "dietro il martellamento" del Pd non ci sia la volontà di un cambio di maggioranza con l'ingresso di Forza Italia.
La messa a punto del piano di riforme Parallelamente alla battaglia sul fondo salva Stati per il capo del governo l'altra sfida altrettanto importante sarà quella sulla messa a punto del piano di riforme che consentirà all'Italia di usare i fondi del Recovery. Nel suo intervento in Parlamento il Capo del governo ripercorre le tappe del negoziato non negando "momenti duri e difficili" ma, ribadisce più volte: "Non potevamo fallire, accedere a un mediocre compromesso o rinviare la soluzione".
L'ipotesi di una task force per il piano di riforme Ora la partita si sposta su come spendere i fondi. Il capo del governo conferma l'intenzione di voler ricorrere ad una task force e allo stesso tempo manda un messaggio rassicurante ai partiti sul loro coinvolgimento: "Il piano della ripresa sarà un lavoro collettivo - spiega - ci confronteremo con il Parlamento. Ricordo che il 10% delle risorse potrà essere anticipato ed anche i progetti già avviati dal febbraio 2020 potranno beneficiare dei finanziamenti del pacchetto Ue purché coerenti con il programma".
Il coinvolgimento dell'opposizione per il piano di rilancio Ed è proprio sul piano di riforme che il presidente del Consiglio conta di poter coinvolgere anche i partiti dell'opposizione, Forza Italia in testa. Silvio Berlusconi non ha fatto mai mistero di essere pronto a collaborare al piano di ripresa, concetto ribadito da Antonio Tajani e da Mariastella Gelmini: "Il centrodestra ha un idem sentire sulle riforme ormai non più rinviabili: faremo pesare la nostra voce". Giorgia Meloni pur dando atto a Conte "di aver lottato" chiede che ci sia "un chiarimento sui tempi. I soldi ci sono, ma il rischio molto concreto è che per riuscire a spenderli si debba passare troppo tempo a convincere tedeschi e olandesi o persino a farci dire da loro cosa dobbiamo fare con le nostre pensioni".
Resta sul piede di guerra Matteo Salvini. Interrotto più volte nel corso del suo intervento a palazzo Madama, il leader della Lega se la prende con Conte: "Lei - dice rivolto al capo del governo - attribuisce patenti di opposizione 'buona' o 'cattiva' . Se noi contestiamo qualcosa è perché non abbiamo le fette di salame sugli occhi". L'ex ministro ricorda di "parlare a nome della maggioranza degli italiani", bolla come "chiacchiere" quanto detto da Conte ed annuncia barricate in caso il governo pensi di ripristinare la legge Fornero.
Von der Leyen: "Giusto che Italia riceva più fondi" - "L'Italia è la maggiore beneficiaria" dei fondi Ue, "ma a giusto titolo". Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. "Abbiamo sofferto con l'Italia e pianto i suoi morti durante la difficile crisi del Covid - ha aggiunto -. So che il premier Conte sta già lavorando ai piani di riforma, me lo ha detto lui stesso, chi meglio di voi può sapere di che cosa ha bisogno l'Italia sempre in linea con le priorità comunitarie che tutti condividiamo: alludo alla lotta contro i cambiamenti climatici e ai progressi nel capo della digitalizzazione".