TENSIONI E ACCORDI

Recovery, Conte: obiettivo è arrivare in Cdm prima della fine dell'anno

"Sui temi adesso c'è una proposta sul tavolo: è tutto da discutere ma dobbiamo farlo in modo serrato e continuo" ha detto il premier. Martedì incontra Italia Viva e Leu

21 Dic 2020 - 23:16
 © Ansa

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L'obiettivo è quello di portare il Recovery Plan in Consiglio dei ministri prima della fine dell'anno. Lo ha detto Giuseppe Conte al termine di una giornata che lo ha visto a confronto con Pd e M5s. "Sui temi adesso c'è una proposta sul tavolo: è tutto da discutere ma dobbiamo farlo in modo serrato e continuo nelle prossime ore e nei prossimi giorni perché il Paese attende". Martedì l'incontro con la delegazione di Italia Viva e Leu.

Per evitare che la contrapposizione di Italia Viva possa generare una crisi di governo, Conte mette sul tavole le sue concessioni: la "riapertura" del dossier Recovery Plan a partire dai suoi contenuti, la creazione di un gruppo di lavoro ad hoc di maggioranza e l' approdo finale in Parlamento.

Le "consultazioni" di Conte sul Recovery La nuova serie di incontri che il presidente del Consiglio organizza sul Recovery non prevede la presenza di leader politici ma delle compagini governative delle singole forze, accompagnate dai capigruppo e da chi, in queste settimane, ha lavorato al dossier. Il telaio del Recovery Plan non verrà rivoluzionato ma qualcosa di sostanziale cambierà. Anche se la novità politica del giorno è la creazione di un gruppo di lavoro ad hoc composto dai rappresentanti delle forze di maggioranza. Proposta che viene dal M5s, che per primo vede Conte. "Non poteva essere tutto appannaggio di un ristretto numero di ministri", spiega uno dei pentastellati che partecipa all'incontro di Palazzo Chigi. Il gruppo di lavoro potrebbe servire a sminare due micce: quella di Iv, innanzitutto, ma anche quella delle tensioni interne tra le basi parlamentari dei singoli partiti della maggioranza e i rispettivi ministri.

La tensione con Italia Viva "Possiamo discutere di tutto ma facciamolo nel merito, ne va della credibilità del Paese", è il messaggio recapitato dal premier alla maggioranza. Ed è una mossa che, forse, può allontanare la crisi, si ragiona nella coalizione. "Qualcosa è cambiato. Conte ha convocato una serie di riunioni. Mi sembra un fatto positivo", sottolinea il presidente di Iv Ettore Rosato, che solo 24 ore fa parlava di una fiducia della maggioranza evaporata nei confronti del premier. Per ora, tuttavia, si naviga a vista. E Matteo Renzi tiene alta la tensione e in mattinata attacca sulle misure anti-Covid e rilancia sul Mes sanitario. Innescando l'indiretta replica del premier: "Le risorse sulla sanità non sono solo dirette ma ci sono progetti trasversali, come per l'efficientamento degli ospedali", spiega il premier incontrando la delegazione Pd.

Pd: "Necessario coinvolgere il sistema Paese" Delegazione che plaude allo sblocco dell'impasse sul Piano ma avverte che bisogna "consentire la discussione in Parlamento e l'apertura di un dibattito nel Paese, con le parti sociali, le imprese, l'associazionismo, i giovani, le donne, le associazioni ambientaliste. È impensabile disegnare l'Italia del 2030 senza coinvolgere il sistema Paese". Conte ascolta e, da qui alle prossime ore, si muoverà di conseguenza mettendo in agenda incontri con parti sociali ed enti locali. L'obiettivo è garantire quella collegialità senza la quale non solo il Recovery ma anche il governo Conte II sarebbe andato avanti.

Conte: "Task force la chiede la Ue ma non sarà invasiva" "Sulla task force serve chiarezza, non può sostituire le istituzioni", sottolineano i Democratici. La struttura ce la chiede l'Ue "ma non non è pensabile né lo abbiamo mai fatto che sia centralizzata e invasiva",assicura Conte promettendo, sul punto, "una soluzione ampia e condivisa".

Se la crisi sia rientrata si potrà dire solo nei prossimi giorni. Il presidente del Consiglio, nel caso Renzi continui per la sua strada, parlamentarizzerà la crisi. Non a caso, assicura che un voto decisivo della maggioranza emergerà gia' sul Recovery Plan. "Il Piano nazionale deve riflettere e riflette le indicazioni del Parlamento sulle linee guida. Non vedo l'ora di mandare il documento di aggiornamento per poi ricevere ulteriori indirizzi e predisporci al piano finale", spiega Conte.

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