DOPO IL SENATO

Reato di femminicidio, la Camera vota all'unanimità: è legge | Meloni: "Importante segnale di coesione"

Previsto l'ergastolo per gli omicidi di donne motivati da discriminazione, odio o prevaricazione mediante atti di dominio e possesso

25 Nov 2025 - 21:23
 © agenzia

© agenzia

La Camera approva all’unanimità il ddl sul femminicidio, che diventa legge e introduce nel codice penale un nuovo reato autonomo con l’ergastolo per gli omicidi di donne motivati da discriminazione, odio o dinamiche di dominio. Il provvedimento che quest'estate anche al Senato aveva incassato un via libera bipartisan introduce nel codice penale il nuovo articolo 577-bis sul reato di femminicidio. L'intervento normativo punta a rafforzare il quadro degli strumenti di tutela contro la violenza di genere. Meloni: "Segnale importante di coesione". 

Meloni: "Coesione politica"

 Commentando il via libera a Montecitorio, Giorgia Meloni dice in un video: "Sono molto soddisfatta dell'approvazione in Parlamento del disegno di legge che introduce il reato di femminicidio. E' un segnale importante di coesione della politica contro la barbarie della violenza sulle donne. Aggiungiamo uno strumento in più a quelli che avevamo già previsto". 

Nuovo articolo 577-bis

 E così, mentre slitta l'arrivo in Senato del ddl sulla violenza sessuale, si definisce la legge sul femminicidio, con il provvedimento che introduce il nuovo articolo 577-bis del codice penale: il reato di femminicidio viene disciplinato come una specifica forma di omicidio quando la vittima è una donna e l'atto è motivato da ragioni discriminatorie o da dinamiche di potere esercitate attraverso comportamenti di controllo o sopraffazione. La norma prevede espressamente la pena dell'ergastolo, collocandosi tra le ipotesi più gravi previste dall'ordinamento. La definizione legislativa mira a riconoscere la natura strutturale della violenza contro le donne.

Rifiuto di una relazione

 Viene definito femminicidio anche l'omicidio della donna commesso per il rifiuto da parte di lei di instaurare o mantenere un rapporto affettivo o come atto di limitazione delle sue libertà individuali. Previste anche norme sui benefici penitenziari nei confronti dei condannati per femminicidio, e altre che rafforzano gli obblighi di formazione per la lotta alla violenza sulle donne e alla violenza domestica. Tra i punti salienti dell'articolato, c'è l'esclusione dei reati del Codice rosso dal limite di 45 giorni per le intercettazioni e il contrasto alle droghe dello stupro (sarà più semplice individuare l'assunzione da parte della vittima di sostanze psicotrope e dimostrarne la somministrazione per utilizzarla come prova in tribunale, accertando la violenza). La legge prevede anche che il giudice informi non solo la persona offesa, ma anche i suoi congiunti in caso di revoca o attenuazione del divieto di avvicinamento, maggiori tutele per gli orfani di femminicidio e braccialetto elettronico potenziato (che si attiva ad 1 chilometro invece che a 500 metri). 

Il percorso parlamentare del provvedimento

 Il testo approvato alla Camera conclude un percorso avviato durante l’estate, quando il disegno di legge aveva ottenuto un primo via libera dal Senato con un consenso trasversale delle forze politiche. L’esame alla Camera ha confermato l’impianto originario del provvedimento e ha registrato un voto unanime, indice di un ampio accordo istituzionale sulla necessità di intervenire con strumenti normativi più stringenti per contrastare gli omicidi di donne. La convergenza parlamentare ha permesso di accelerare i tempi dell’iter legislativo, rendendo la norma immediatamente applicabile una volta pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Ti potrebbe interessare