È polemica dopo l'intervento del ministro della Transizione ecologica al convegno dei renziani del 2 settembre. Per l'ex premier serve "un chiarimento sui progetti e le politiche per l’ambiente e la transizione ecologica"
"Con Cingolani ci sarà un ampio confronto, dovevamo anche farlo prima, lo faremo a breve. Un chiarimento sui progetti e le politiche per l’ambiente e la transizione ecologica, anche alla luce delle recenti dichiarazioni pronunciate a un evento organizzato da Italia viva". L'appuntamento è atteso per il prossimo 14 settembre.
Con queste parole Conte, a margine della presentazione della lista M5S a sostegno di Virginia Raggi a San Basilio, si è unito al coro di polemiche sollevate dalle parole pronunciate dal ministro della Transizione ecologica in occasione del convegno di Italia viva, tenutosi il 2 settembre a Ponte di Legno (BS). D'altronde, a proposito degli ambientalisti, Cingolani non ha usato mezzi termini: "È pieno di radical chic e di oltranzisti ideologici. Loro sono peggio della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati se non facciamo qualcosa di veramente sensato".
Anche sul nucleare, Cingolani e Conte - e tutto il M5S - sembrano andare in direzioni opposte. Da una parte, l'esponente del governo Draghi - non è irrilevante il fatto che è stato proprio Beppe Grillo a porre la creazione del dicastero come condizione del consenso del MoVimento alla creazione dell'attuale esecutivo - che apre al "nuovo nucleare": "Mai come in questo momento bisogna essere laici - ha sostenuto ieri il ministro -, a me della parola nucleare non interessa nulla. Io voglio energia sicura, a basso costo e senza scorie radioattive. Se è nucleare di quarta generazione diventa semantica. E’ vietato nell'interesse del futuro dei nostri figli ideologizzare qualsiasi tipo di tecnologia. Quando avremo i numeri decideremo”; dalla parte opposta la sensibilità del M5S alle questioni ambientali, una delle bandiere storiche del MoVimento.
La risposta di Giuseppe Conte è arrivata netta e chiara da Roma: "Ho letto le sue dichiarazioni e non credo siano state felici quelle sul movimento ambientalista. Anzi, il movimento ambientalista ha avuto il grande merito storico di aver sensibilizzato alla cultura ambientalista quando ancora non era diffusa, e mi riferisco anche alle nuove generazioni, a Fridays for Future. I giovani io li ho incontrati subito, vanno ascoltati. Il pianeta non è nostro, lo abbiamo ereditato, lo trasmetteremo a loro. Noi siamo per un incremento delle energie rinnovabili, per le comunità energetiche che sono una strumento convenientissimo".
Inoltre, le dichiarazioni di Cingolani tirano in ballo una questione più prettamente politica. Lo avevano fatto notare già lo scorso maggio i Verdi italiani, che avevano ricordato come "il nucleare sia stato bocciato dagli italiani con ben due referendum". Sullo stesso punto è tornato l'ex premier: "Discuteremo di tutto col ministro Cingolani. Sul nucleare bisogna procedere tenendo conto anche della realtà politica e sociale, dei referendum che ci sono stati. Adesso si parla di quarta generazione, però dobbiamo tenere conto complessivamente che lo strumento del nucleare è non inclusivo, non democratico, e poi c'è una intrinseca pericolosità delle centrali e il problema delle scorie".
Nel botta e risposta tra i due si è inserito anche Matteo Renzi, che ha difeso il ministro della Transizione ecologica, senza perdere l'occasione di sferrare una battuta sarcastica a Conte: "Speriamo che il ministro gli porti le slide mostrate ieri agli studenti della scuola di formazione di Italia viva e che Conte abbia la possibilità di imparare qualcosa di nuovo e di rifletterci sopra", ha detto l’ex segretario del Pd da Ponte di Legno.