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Migranti, nuova stretta del governo sui richiedenti asilo

Fino all'ottenimento della protezione non godranno dei servizi di integrazione

In tema migranti, nuova stretta sui richiedenti asilo da parte del governo.

Uno dei due emendamenti presentati dall'esecutivo al dl migranti reintroduce una misura contenuta in uno dei decreti sicurezza firmati da Salvini ed esclude la possibilità di ospitare i richiedenti asilo nella rete del Sistema di accoglienza (Sai) e integrazione gestita con i Comuni. I migranti dovranno andare nei centri di accoglienza governativi fino alla decisione sulla domanda di protezione internazionale. Potrà accedere al Sai chi entra in Italia con corridoi umanitari e reinsediamenti nonché i vulnerabili, come anziani o malati. Fino all'ottenimento della protezione, dunque, i richiedenti asilo non godranno dei servizi di integrazione.

 

853 milioni per l'accoglienza dei richiedenti asilo nel 2023

 Un emendamento presentato dal governo al dl migranti prevede - tra l'altro - l'esclusione dei richiedenti asilo dalla rete Sai (Sistema di accoglienza e integrazione). Significa che questi (la stima è che siano 1.926 persone) dovranno essere inseriti nei centri di accoglienza governativi "per stranieri irregolari" e negli hotspot. Ciò comporterà un aumento delle spese di 16,7 milioni di euro per il 2023. Complessivamente il costo per l'accoglienza nell'anno in corso è così stimato in 853 milioni di euro: 807 milioni per i 54.446 richiedenti asilo, 16,7 milioni per i 1.926 non più inseriti nel Sai e 29 milioni per i circa 11mila ucraini ospitati nei primi tre mesi dell'anno.

 

A Lampedusa una nave in più per spostare migranti

 Un collegamento marittimo in più, rispetto al traghetto di linea, per garantire il trasferimento stimato di almeno 400 migranti al giorno da Lampedusa a un porto
della Sicilia meridionale, per un totale di 2800 persone a settimana e che comporti un onere totale di 8.820.000 euro per il 2023. È quanto prevede un emendamento al decreto migranti proposto dal governo e depositato al Senato. In sostanza, "per assicurare adeguati livelli di accoglienza" negli hotspot - si legge nell'emendamento - il ministero dell'Interno è autorizzato a stipulare contratti con aziende di trasporto marittimo, in deroga alle norme sui contratti pubblici.
 

La Lega non ritira gli emendamenti al decreto migranti

 La Lega non intende ritirare i 21 emendamenti che ha presentato al decreto migranti all'esame del Senato. Lo ha confermato il capogruppo leghista a Palazzo Madama, Massimiliano Romeo, chiarendo che "non c'è nulla da dire" sulle proposte di modifica depositate dal governo. Proposte che non prevedono ulteriori interventi sulla protezione speciale prevista per i richiedenti asilo."Sulla protezione speciale restano i nostri emendamenti - ha aggiunto Romeo - proprio perché non è un tema trattato dal governo nelle sue proposte di modifica. Se successivamente ci sarà un ulteriore emendamento specifico, se ne discuterà e valuteremo".
 

Ue al lavoro contro il traffico dei migranti in Tunisia

 Intanto, la Commissione Europea ha iniziato a lavorare a un nuovo programma regionale per combattere il traffico di migranti e la tratta di esseri umani in Nord Africa: l'iniziativa sosterrà attività specifiche contro il contrabbando, in particolare in Marocco, Egitto e Tunisia". Lo fa sapere la stessa Commissione. La commissaria all'Interno Ylva Johansson si recherà in Tunisia a fine aprile per "discutere della gestione della migrazione con il sostegno dell'Ue" e mettere in pratica la partnership operativa proposta nel corso dell'ultimo consiglio Affari Esteri.

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