Il premier: "Per chi conosce la lingua italiana, non ho accusato l'opposizione di essere terrorista". Schlein: "Non decide lei cosa dobbiamo dire, festeggia ma aumentano tasse e povertà"
Sul percorso per portare la pace in Medioriente il governo italiano deve "ancora definire i dettagli del nostro contributo". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante le comunicazioni sul Consiglio europeo, sferzando le opposizioni che "su Gaza sono state più fondamentaliste di Hamas". "Ritengo opportuno un passaggio parlamentare e sono certa che trattandosi di contribuire alla pace tutte le forze non mancheranno di dare il loro contributo", ha aggiunto. Sul riconoscimento dello Stato di Palestina, ha evidenziato: "Pronti a dire sì con le giuste condizioni e Hamas fuori". Poi, il capo del governo ha chiesto che la "flessibilità Ue per la difesa diventi permanente".
Durante il discorso alla Camera il premier ha spiegato le sue parole sulle opposizioni, finite al centro delle polemiche. "Ho sentito dire una cosa parecchio inesatta, che avrei paragonato l'opposizione ai terroristi. Per chi conosce la lingua italiana, non ho accusato l'opposizione essere terrorista o peggiore di Hamas - ha osservato -. Ho detto che vi eravate rifiutati di sostenere in Parlamento il piano di pace per Gaza, sottoscritto poi da Hamas. Ho detto che la vostra posizione è stata più fondamentalista persino di quella di Hamas. È possibile che a sinistra non si comprenda il significato della parola cortigiana, ma spero che si conosca almeno il significato della parola fondamentalista: chi sostiene intransigentemente una dottrina senza ammettere mediazioni e compromessi. Che è quello che avete fatto".
"So dove mi aspetta ma non decide lei cosa dice l'opposizione. Lei festeggia tre anni di governo, ma gli italiani no. Avete aumentato le tasse, sono aumentati i lavoratori poveri mentre le nascite sono scese, sono aumentati i prezzi degli affitti, abbiamo le bollette più care di Europa e voi non avete fatto nulla". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein in Aula alla Camera dopo le comunicazioni del premier. "Con il suo governo sono aumentate di un milione e mezzo le persone che non riescono a curarsi in un anno, smettete di litigare con le calcolatrici", ha aggiunto.
Prima di parlare alla Camera, l'aula del Senato aveva approvato la risoluzione proposta dai gruppi di maggioranza sulle comunicazioni del premier Meloni: a favore 104 senatori, 63 contrari e uno si è astenuto. Approvata anche quella di Azione su cui il governo aveva dato parere favorevole chiedendo di modificare alcune parti, su premesse e impegni, che sono state effettivamente riformulate. Il documento ha quindi avuto voti 107 sì, 26 no e 34 astensioni. Con il voto favorevole delle due risoluzioni sono di fatto decadute le altre 4 presentate da Pd, Avs, M5s e Italia viva su cui il governo aveva dato parere contrario.
Secondo Giorgia Meloni, lo "sforzo" dell'Italia per Gaza è stato "l'unico tra le nazioni occidentali a fare giustizia delle troppe polemiche e menzogne ascoltate in questi mesi. E sono orgogliosa di rappresentare una nazione in cui la maggioranza dei cittadini sa ancora distinguere fra il cinismo sbandierato a favore di telecamere e la solidarietà vera e silenziosa".
Secondo il premier poi "Hamas deve accettare di non avere alcun ruolo nella governance transitoria e nel futuro Stato palestinese, e deve essere disarmato, per impedire che continui a rappresentare una minaccia per la stabilità regionale. Sono queste le precondizioni necessarie anche per il riconoscimento da parte dell'Italia dello Stato di Palestina, come anche da indicazione di questo Parlamento. Il governo è pronto ad agire di conseguenza quando queste condizioni si saranno materializzate", ha detto al Senato. Dal punto di vista della sicurezza "siamo pronti a partecipare a una eventuale Forza internazionale di stabilizzazione e a continuare a sostenere l'Autorità nazionale palestinese nell'addestramento delle sue forze di polizia e nel rafforzamento delle loro capacità operative".
Dopo molto tempo, ha spiegato il premier, "ci troviamo di fronte a una prospettiva credibile verso una pace giusta e duratura in Medioriente. Si tratta, ha precisato "soltanto dei primi passi di un percorso lungo e faticoso, le vicende ultime ore dimostrano quanto l'equilibrio sia fragile. La violazione del cessate da parte di Hamas dimostra ancora una volta chi sia il principale nemico dei palestinesi ma la conseguente rappresaglia israeliana rappresenta un'altra scelta che non condividiamo".
Giorgia Meloni ha poi ribadito il sostegno all'Ucraina e l'importanza del "meccanismo di assistenza modellato sull'articolo 5 del Patto Atlantico" e di "una componente di rassicurazione prevista dalla cosiddetta Coalizione dei Volenterosi". Su quest'ultima poi ha voluto ribadire anche "la posizione del governo" per cui "ciascuna nazione contribuirà a questi sforzi nella misura in cui potrà e riterrà necessario, l'Italia ha già chiarito che non prevede l'invio di propri soldati in territorio ucraino".
"Su un piano più ampio il rafforzamento della difesa richiede soluzioni finanziarie ancora più ambiziose, chiediamo di aprire un dibattito per rendere permanente la flessibilità sul patto di stabilità e crescita" per gli investimenti in difesa", ha detto la Meloni.
"L'Italia non potrà sostenere la proposta di revisione della legge clima europea a maggior ragione se non sarà sostanziata da un vero cambio di approccio". L'Italia, sottolinea, "sostiene e continuerà a sostenere un ambizioso percorso di riduzione delle emissioni ma riteniamo che il modo migliore per non raggiungere questo obiettivo sia continuare a rincorrere un approccio ideologico e pertanto irragionevole che pone obiettivi insostenibili e quindi irraggiungibili" che "rischiano di compromettere definitivamente la credibilità stessa dell'Unione europea".
"Con Merz e altri 15 leader abbiamo indirizzato una lettera" a Ursula von der Leyen "per accelerare la semplificazione" in tre punti tra i quali una revisione dell'attuale normativa, "la cancellazione della regolamentazione non necessaria e il contenimento delle proposte legislative dove maggiore", ha aggiunto la Meloni nelle comunicazioni al Senato. "Non è il momento di esitare ma il tempo di porre rimedio agli errori del passato".
"In Consiglio europeo, anche su richiesta italiana, si discuterà poi di politiche abitative, a fronte del sempre più pressante problema dei costi immobiliari, in particolare per le fasce più giovani della società. Come sapete, il governo sta lavorando, e ringrazio per questo il vicepresidente Matteo Salvini, ad un importante piano casa a prezzi calmierati per le giovani coppie, per aiutarle a compiere quel primo passo fondamentale anche per la costruzione di una famiglia", ha spiegato il premier.