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Meloni abbraccia Salvini in Aula: "Sull'Ucraina contano le decisioni del governo"

Dopo giorni di tensione, a Montecitorio arriva il saluto tra il premier e il leader della Lega. Il presidente del Consiglio polemizza poi con l'opposizione: "Vi vedo nervosi"

Fotogallery - Il premier Meloni alla Camera, abbracci a Salvini e sfottò all'opposizione

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il vicepremier Matteo Salvini sono stati immortalati mentre si abbracciano alla Camera, durante la discussione sulle comunicazioni del premier in vista del Consiglio europeo.

Quando il segretario leghista ha preso posto nei banchi del governo al fianco della leader di FdI, i due si sono abbracciati sorridendo, con Meloni che ha posato la testa sulla spalla di Salvini. Poi hanno parlato tra loro. Salvini è rimasto in Aula una decina di minuti. Sull'Ucraina il capo del governo aveva affermato: "Mi si dice di parlare con Orban e con Salvini per chiarire il sostegno a Kiev. In entrambi i casi contano le decisioni e i voti. L'esecutivo ha una posizione chiara".

Meloni abbraccia Salvini in Aula: "Sull'Ucraina contano le decisioni del governo" - foto 1
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"Non ho avuto bisogno di arrivare al governo per sostenere l'Ucraina"

 Diversi i punti toccati dal premier nel corso della discussione, a partire proprio dall'Ucraina. "Il governo italiano ha una posizione chiara e in Ue - ha ribadito la Meloni. Tra le altre cose siamo riusciti a garantire la revisione del bilancio pluriennale che consente di sostenere l'Ucraina per i prossimi 4 anni. Noi siamo al governo, voi all'opposizione. Io non ho avuto bisogno di arrivare al governo per garantire il sostegno all'Ucraina. Non ho due facce. Prendo decisioni che considero giuste, le ho portate avanti dall'opposizione e continuo a farlo dalla maggioranza. Non credo che all'opposizione si sia più liberi di avere posizioni non chiare".

 

"E' Putin a non volere la pace, basterebbe ritirare le truppe"

 Sempre sul tema della guerra in Ucraina, il presidente del Consiglio ha aggiunto: "Putin durante il G20 sosteneva una tesi del tipo: noi vorremmo la pace ma gli altri non la vogliono gli altri e gli ho risposto: è molto facile, ritiri le truppe e avrà la pace come lei ha voluto la guerra. Per questo continuo a ritenere che quello che stiamo facendo è propedeutico a una pace a meno che non si intenda l'idea che è meglio vivo sotto una vita dura ma su questo non sono d'accordo, è una posizione che fa strali di secoli di storia europea". 

 

 

La polemica con l'opposizione: "Vi vedo nervosi"

 Il presidente del Consiglio si è poi rivolto ad alcuni parlamentari di opposizione che rumoreggiavano durante il suo intervento, dicendo: "Signori, vi vedo sempre un po' nervosi". Un momento che ha visto l'intervento anche del presidente della Camera Lorenzo Fontana: "Non è un dibattito, facciamo concludere il presidente del Consiglio". E così il premier, ha chiesto "scusa" ad alcuni parlamentari per essersi rivolta a loro in maniera colloquiale con la parola "ragazzi" suscitando delle proteste: "Chiedo scusa, vi ho chiamato ragazzi, siete giovani onorevoli...Non vi sono particolarmente simpatica, mi è evidente. Noi romani ogni tanto diciamo ragazzi."

 

Guerra Israele-Hamas

 Nel corso del suo discorso, Giorgia Meloni è tornata poi a concentrare la sua attenzione sulle vicende mediorientali e il conflitto Israele-Hamas. "È importante ricordare chi ha scatenato il conflitto - ha detto -. Ma penso anche ci siano alcune cose che vanno fatte. Sulle quali anche l'Italia cerca di avere una posizione chiara. Particolarmente per quello che sta accadendo a Gaza. Temiamo un crescente isolamento di Israele. Anche nell'interesse di Israele occorre ribadire con chiarezza la nostra contrarietà a un'operazione militare di terra a Rafah che potrebbe avere effetti catastrofici". E a preoccupare, per il premier, è anche "l'ondata di antisemitismo dilagante, anche nella nostra opinione pubblica. La considero preoccupante in particolare quando colpisce le nostre istituzioni".

 

"Pnrr sta andando bene, non come qualcuno sperava"

 Poi un passaggio sul Pnrr. "Fortunatamente non sta andando come qualcuno temeva o forse sperava - ha affermato citando i risultati del governo su questo fronte -. Questi sono i fatti e quello che mi stupisce è che invece di essere contenti che l'Italia sta facendo bella figura vi dispiaccia. Sul Pnrr ho sentito un po' di tutto dall'inizio dell'operato di questo governo e in alcuni casi ho visto anche un lavoro fatto perché non ci venissero pagate le rate del Pnrr. Infine una precisazione: "Le risorse del Pnrr per la Salute, dopo la revisione, non sono state tagliate. E' in corso una verifica sulle risorse dell'articolo 20. Al momento risultano più di 2 miliardi ancora da programmare, oltre a quelle in istruttoria. Stiamo andando avanti bene e confido che tutti cerchino di dare una mano", ha aggiunto.

 

Conte e Schlein contro Meloni

 Durante le dichiarazioni di voto sulle risoluzioni sulle comunicazioni del premier, i leader di M5s e Pd sono passati al contrattacco. Per Giuseppe Conte, "Giorgia Meloni ha messo l'Italia in un vicolo cieco. Negoziare le migliori condizioni per l'Ucraina è l'unico modo per evitare la terza guerra mondiale". Elly Schlein ha invece chiesto al premier di pretendere "da al Sisi gli indirizzi dei 4 assassini che hanno ucciso un ricercatore italiano, un ricercatore europeo (Giulio Regeni, ndr)". 

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