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Mattarella bis, il costituzionalista democristiano che resta al Quirinale

Il Presidente della Repubblica uscente è stato confermato al Colle all'ottava votazione

sergio mattarella, consultazioni
ansa

Politico, giurista, accademico e avvocato italiano, è ancora il dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana, carica che ricopre dal 3 febbraio 2015, quando avvenne il passaggio di consegne con il predecessore, Giorgio Napolitano.

Sergio Mattarella, infatti, a scadenza di mandato, è stato confermato al Colle all'ottava votazione. Nel giorno della prima elezione, quel 31 gennaio di sette anni fa, quando al quarto scrutinio ottenne 665 voti, le sue prime parole furono: "Penso alle difficoltà e alle speranze dei nostri concittadini" e poi andò in visita alle Fosse Ardeatine. Ripercorriamo la sua carriera professionale e politica.

L'uomo e il giurista - Sergio Mattarella, nato a Palermo il 23 luglio 1941, è figlio d'arte. Suo padre, Bernardo, fu un politico democristiano, più volte ministro negli anni Cinquanta e Sessanta. Uno dei suoi fratelli, Piersanti, nel 1980 fu assassinato da Cosa nostra mentre era presidente della Regione Siciliana.

 

Laureato in Giurisprudenza nel 1964 all'Università "La Sapienza" di Roma con il massimo dei voti e la lode, Mattarella insegnò diritto parlamentare nella facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Palermo fino al 1983, anno in cui fu eletto alla Camera.

 

Sposò Marisa Chiazzese, scomparsa nel 2012 e ha tre figli, Bernardo Giorgio, Laura e Francesco. Proprio Laura lo ha affiancato nelle visite e nelle uscite istituzionali del suo settennato, in Italia e nel mondo.

 

Il politico - Il suo percorso politico - recita il sito del Quirinale - "ha origine all’interno del filone di impegno cattolico-sociale e riformatore". Eletto deputato per la Democrazia Cristiana nel 1983 nella circoscrizione della Sicilia occidentale, ha fatto parte della Camera dei Deputati sino al 2008, anno in cui non si ricandidò alle elezioni politiche per concludere la sua attività politica.

 

Negli anni da onorevole fu più volte ministro della Repubblica. Ministro dei Rapporti con il Parlamento dal 1987 al 1989; della Pubblica Istruzione 1989-1990: suo, tra le innovazioni, il modulo dei tre maestri su due classi delle elementari (legge n. 148 del 1990). E ancora, ministro della Difesa dal 1999 al 2001 (abolì la leva militare obbligatoria).

 

Al suo nome è legato il Mattarellum, la riforma del sistema elettorale del 1993, la Legge Mattarella, dal nome del suo relatore, che prevedeva un sistema elettorale misto: maggioritario corretto da una sensibile quota proporzionale pari ad un quarto dei seggi di ciascuna assemblea legislativa o camera. Con il Mattarellum, in vigore fino al 2005, si votò nel 1994, nel 1996 e nel 2001.

 

Nel maggio 2009 fu eletto dal Parlamento componente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa, di cui è stato vicepresidente. Il 5 ottobre 2011 Giudice Costituzionale dal Parlamento ed è entrato a far parte della Corte Costituzionale. Fino all'elezione a Capo dello Stato del 31 gennaio 2015.

 

Di nuovo al Colle - Oggi, 80enne, Sergio Mattarella ha fatto fronte con garbo e caparbia a due anni di pandemia da Covid e risulta fra i più amati Presidenti della Repubblica degli ultimi anni. Tanto da diventare un'icona pop.

 

Nel corso del semestre bianco aveva più volte ribadito il suo No a un secondo mandato. Fino a rimettersi al volere delle Camere. "Il Parlamento è sovrano", aveva commentato quando ormai il suo nome aveva ricucito la maggioranza.

 

 

Mattarella diventa un'icona pop

Una cartolina speciale ritrae Sergio Mattarella in due celebri momenti del suo settennato e lo rende un'icona pop. Ecco dunque il Presidente della Repubblica immortalato sia nell’esultanza di Wembley per la vittoria dell’Italia agli Europei, sia in "Giovanni, pure io non vado dal barbiere", pronunciato in pieno lockdown, a margine di un discorso alla Nazione. L'opera è stata realizzata dalla graphic designer Aurora Ferretti, 25 anni, del gruppo The Skill, e sarà riprodotta in 100 cartoline celebrative numerate, che saranno inviate a figure di rilievo delle istituzioni e dell’economia italiana.

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