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Manovra, Tria: "Con l'Ue c'è qualche disaccordo ma il dialogo va avanti"

"I nostri interventi vanno spiegati alla Commissione". Dura la replica di Moscovici: "Ci aspettiamo una risposta forte e precisa". Il ministro: "Io non avrei mai messo in Costituzione il pareggio di bilancio"

Manovra, Tria:
-afp

Sulla Manovra, tra Italia e Commissione Ue "abbiamo qualche disaccordo, ma questo non vuol dire che non possiamo avere un dialogo costruttivo".

Ne è certo il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che sottolinea come gli interventi vadano "spiegati alla Commissione". Secca la replica del commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici: "Dal governo italiano ci aspettiamo una risposta forte e precisa" dalla quale dipenderanno i passi successivi.

A un giornalista che, al suo arrivo a Bruxelles per la riunione dell'Ecofin, gli chiedeva se l'Italia si senta trattata in modo ingiusto rispetto ad altri paesi, Tria ha risposto: "Dobbiamo spiegare questo alla Commissione, non voglio anticipare qui la risposta".

Moscovici: "Ci aspettiamo una revisione della Manovra" - Ma il commissario Moscovici rimane fermo nella sua posizione e dice che dall'Italia "attendiamo una Manovra rivista, e il primo punto è quindi averne una". Poi aggiunge: "Il 13 novembre non è la fine del mondo ma solo un nuovo passo. Però una cosa è essere flessibili nell'interpretazione delle regole, un'altra è essere fuori dalle regole".

Dombrovskis: "Se la manovra non cambia pensiamo alla procedura" - Il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, ha intanto fatto sapere che Bruxelles "sta considerando" la procedura per debito contro l'Italia e per questo sta anche preparando il rapporto sul debito. "Lo abbiamo fatto anche gli anni scorsi, concludendo che l'Italia era sostanzialmente in linea con i requisiti del Patto e quindi non abbiamo aperto la procedura. Ma in questo caso, se il Documento programmatico di bilancio non cambia materialmente, dobbiamo riconsiderare le conclusioni". La correzione, secondo Dombrovskis, dovrà essere considerevole: "Numericamente l'Italia avrebbe dovuto assicurare un miglioramento del deficit strutturale di 0,6% invece c'è un peggioramento di 0,8%. Pari a una deviazione dell'1,4%. E' una deviazione molto ampia".

Giorgetti: "Nessuna Manovra bis, la Manovra è una" - Sul nodo Manovra è intervenuto anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, che ha precisato: "La manovra è una, non ci saranno Manovre bis". A chi gli ha chiesto se, al ritorno di Tria dall'Eurogruppo, ci sarà un vertice di maggioranza, Giorgetti ha poi risposto: "Basta chiamarli vertici, è una cosa normale. si tratta solo di una riunione".

"Fiscal compact? Io non l'avrei mai firmato" - In una lunga intervista che sarà pubblicato sul libro "Rivoluzione" di Bruno Vespa, il ministro spiega la sua visione su economia e trattati con l'Europa e, quando gli viene chiesto se avrebbe firmato il trattato di Maastricht, risponde: "Non avrei firmato altre cose arrivate dopo. Come il 'fiscal compact', che la Gran Bretagna non firmò. Non avrei firmato e messo in Costituzione il pareggio di bilancio. Non sono contrario al principio in sè, ma una norma del genere non ha senso se alla politica monetario sovranazionale non si affianca una politica fiscale unitaria. Il fallimento dell'Europa sta qui. La politica fiscale è espressione della sovranita' politica. O abbiamo una politica fiscale europea affidata a un'autorità politica (e per questo discrezionale) o le cose non funzionano. Io sono disposto a far scendere da un treno in corsa un conducente nazionale per farvi salire uno sovranazionale, ma non farei scendere il conducente nazionale per affidare il treno a un pilota automatico. Questo è il grande nodo irrisolto".