Inchiesta sul dossieraggio, l'Antimafia valuta l'audizione di Melillo e Cantone
Non si contano gli esponenti di spicco del centrodestra e i ministri dell'attuale governo "attenzionati"
La questione è di grande rilevanza politica.
Perché parliamo di un vero e proprio sistema di dossieraggio su tantissime personalità della vita sociale e politica del nostro Paese saltato fuori dopo un esposto da parte del ministro della Difesa, Guido Crosetto. Non si contano gli esponenti di spicco del centrodestra e i ministri dell'attuale governo, dei quali sono state acquisite, senza alcuna autorizzazione, informazioni sui movimenti bancari, sulle loro attività, e sulla vita privata.
Fatto è che la procura di Perugia è al lavoro. Raffaele Cantone vuole vederci chiaro sugli oltre 800 accessi abusivi alle banche dati tributarie, antiriciclaggio e dell'antimafia operate dal tenente della guardia di finanza Pasquale Striano. Il meccanismo di acquisizione dei dati era chiaro: secondo l'accusa il finanziere avrebbe collezionato documenti estratti dalla banca dati Sidda-Sidna, il sistema informatico utilizzato dalla direzione nazionale e dalle direzioni distrettuali antimafia in un arco temporale che va dal maggio 2018 all'ottobre 2022, a ridosso del giuramento del governo Meloni.
A che cosa servisse tutto questo materiale sarà appurato dai magistrati di Perugia. Ma c'è di più: oltre a Striano, ci sono altri 14 indagati, fra cui il sostituto procuratore della direzione nazionale antimafia Antonio Laudati, e otto giornalisti. Più altri soggetti che avrebbero sollecitato informazioni riservate. E' bufera politica. Infatti la stragrande maggioranza dei politici spiati appartiene al centrodestra, uniche eccezioni di rilievo Matteo Renzi e la compagna di Giuseppe Conte, Olivia Paladino.
Ora, Maurizio Gasparri chiede di coinvolgere direttamente nella questione la commissione parlamentare antimafia, la Lega chiede di ascoltare in Parlamento i vertici della guardia di finanza, mentre Raffaele Cantone, che conduce le indagini, e il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, chiedono di essere ascoltati non solo dall'antimafia, ma anche dal Csm, e dal comitato parlamentare per i servizi segreti.
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