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Governo, Salvini: "O parte l'esecutivo o si va a nuove elezioni, Lega al Colle sola"

Sulla premiership sia il leader leghista sia il capo politico pentastellato non arretrano. Salvini lo punge: "Voglio vederlo trovare 90 voti in giro". La replica: "Gli bastano 50 voti del Pd? Auguri"

Governo, Salvini:
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Botta e risposta sulla premiership tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

Il leader leghista ha affermato: "Non mi vedo fare il ministro di Di Maio, o al governo o al voto". Anche perché, ha sferzato, "voglio vederlo trovare 90 voti per la maggioranza. E poi 50 voti sono molti meno". Il leader M5s ha replicato: "Se vuole andare a chiedere 50 voti al Pd...". Le consultazionI saranno il 4 aprile. Salvini andrà da solo come "ha scelto il centrodestra".

La replica di Di Maio a Salvini su Twitter - "Salvini dice che gli bastano 50 voti. Vuole fare il governo con i 50 voti del Pd di Renzi in accordo con Berlusconi? Auguri!". Così il candidato premier M5s Luigi Di Maio su Twitter replica a Salvini che ha messo in dubbio la possibilità, da parte del Movimento, di recuperare in Parlamento i 90 voti necessari a far partire un loro esecutivo.

​Orfini a Salvini e Di Maio: "Con i voti Pd nessun governo" - "Ragazzi, scusate se interrompo il vostro affettuoso corteggiamento... ma coi voti del Pd non farete alcun governo perché i nostri parlamentari staranno all'opposizione. Buon proseguimento". Lo scrive su Twitter il presidente del Pd, Matteo Orfini, rispondendo a Di Maio che invita provocatoriamente Salvini a fare il governo col Pd.

"Non mi vedo fare il ministro di Di Maio, o governo o voto" - La strada per la formazione di un governo "condiviso" è sempre più in salita. Matteo Salvini infatti è stato chiaro: "O parte il governo o si va a nuove elezioni", ma "non mi vedo a fare il ministro di un governo Di Maio". "Il centrodestra ha preso più voti e ritengo che il candidato presidente del Consiglio debba essere del centrodestra. Se no qui si fa la figura del gambero... Siamo generosi ma non fino a questo punto", ha sottolineato il leader della Lega.

Camere, "M5s punta piedi? Dibattito non mi appassiona" - "I Cinque Stelle puntano i piedi? E' un dibattito che non mi appassiona. Noi andiamo avanti per la nostra strada con tranquillità e responsabilità: oggi al Senato, domani alla Camera, per far partire il Parlamento". Il segretario leghista ne ha anche per il Pd: "Una forza come il Pd, dopo aver perso le elezioni, non può venirsi a imporre. Anche perché la sinistra 5 anni fa si elesse solo con i suoi numeri Boldrini e Grasso e tanti saluti. Se poi quelli del Pd puntano i piedi, peggio per loro".