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Francesco Rutelli ricorda Roberto Cicciomessere: "Il primo obiettore, alla divisa preferì il carcere"

"Impossibile ricordarlo con qualunque espressione retorica. La sua asciuttezza, l'ironia tagliente meritano un rispetto accresciuto perché, sì, Cicciomessere è stato veramente un protagonista degli anni cruciali del Partito Radicale", ha scritto

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Francesco Rutelli ha ricordato, sulle pagine de "l'Unità", Roberto Cicciomessere, scomparso venerdì a Roma all'età di 76 anni.

"Impossibile ricordarlo con qualunque espressione retorica. La sua asciuttezza, l'ironia tagliente meritano un rispetto accresciuto perché, si, Cicciomessere è stato veramente un protagonista degli anni cruciali del Partito Radicale. La chiave d'ingresso: la battaglia per l'obiezione di coscienza. Dopo i primissimi rivoluzionari nonviolenti, come fu Pietro Pinna, e la testimonianza religioso-politico-umana di Don Milani (il centenario della cui nascita cade proprio in queste ore) è stato lui a rendere interamente politica quella battaglia. Attraverso la scelta coraggiosa del carcere e con la sanzione del diritto a svolgere un servizio civile alternativo (seppure di durata praticamente doppia) rispetto a quello militare", ha scritto Rutelli.

 

Cicciomessere è stato due volte segretario del Partito Radicale, deputato alla Camera ed europarlamentare. Grazie alle sue iniziative nonviolente, in particolare al suo arresto, nel 1972 l'Italia ha riconosciuto il diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare. Determinante nella nascita di Radio Radicale, è stato poi il precursore dell'utilizzo della telematica applicata alla politica, con la creazione di Agorà Telematica, uno dei primi Internet service provider in Italia. Successivamente è stato consulente per le politiche del lavoro e l'estensore di importanti proposte di legge sul tema, che Radicali Italiani continua a portare avanti. 

 

"Il fermo-immagine non si addice a Cicciomessere. Si ricorda di lui il lancio del fascicolo del Regolamento di Montecitorio per protesta contro la Presidente Iotti; io ricordo l'ironia contro un deputato DC che, costretto ad utilizzare quelle pagine (che, fino all'arrivo dei radicali in Parlamento, erano sconosciute a tutti) confondeva con gran retorica un solenne articolo del Regolamento con la pagina stampata dalla tipografia. Era critico (anche con me, se troppo 'diplomatico'), e autocritico", ricorda ancora Rutelli.

 

"La portata innovativa del suo lavoro politico si legge nell'invenzione di Agorà Telematica. Altro che una start-up: un cambio di paradigma tecnologico; e democratico, proprio nel rapporto tra cittadini, informazione, istituzioni. È impressionante la lista delle sue pubblicazioni scientifiche nell'arco di molti anni in materia di lavoro e welfare: la sua ultima vita. Contributi non rumorosi, argomentati; un esempio concreto, duraturo, dialettico di riformismo. L'ultima volta che l'ho incontrato, gli ho chiesto 'Come stai?'. Risposta: 'Ho tre tumori'. Non se n'è mai lamentato, e anche per questo merita il rispetto dei suoi avversari. Assieme al ricordo operoso dei tanti che hanno fatto pezzi di strada comuni, e dei tantissimi che hanno beneficiato delle grandi battaglie di Marco Pannella e del Partito Radicale", conclude Rutelli.

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