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Fisco, Cgil: "Male l'incontro con il governo sulla riforma" | Sbarra (Cisl): "Pronti a valutare una mobilitazione"

Le parti sociali sul piede di guerra: "L'esecutivo non ha ancora spiegato nulla sul provvedimento. Bisogna partire da una forte riduzione delle tasse sui redditi medi e popolari da lavoro e da pensione"

L'incontro sulla riforma del Fisco con il governo "non è andato bene né sul merito né sul metodo".

Lo ha riferito la vicesegretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi. "C'è stata una descrizione della legge delega a 48 ore dal Consiglio dei ministri, così non va proprio. È mancato il coinvolgimento", ha aggiunto. Il leader della Cisl, Luigi Sbarra, ha dichiarato che i sindacati sono pronti a valutare una mobilitazione "se il governo non dovesse rispondere a queste nostre rivendicazioni e a queste nostre priorità".

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 "Poche sono state le argomentazioni che il governo ha presentato al tavolo - ha spiegato - si parla genericamente di una riduzione delle aliquote ma non sappiamo se si staglia in alto o in basso, si parla di una revisione degli scaglioni e anche qui nulla ci è stato detto". "Abbiamo posto i contenuti della nostra piattaforma unitaria", ha rilevato il segretario della Cisl facendo presente che i sindacati hanno chiesto "una riforma fiscale che risponda a criteri che assicurino il principio della progressività del prelievo. Bisogna partire da una forte riduzione delle tasse sui redditi medi e popolari da lavoro e da pensione, cioè ridurre le tasse a chi le paga ogni anno fino all'ultimo centesimo in questo Paese. Abbiamo rappresentato l'urgenza di alzare la strategia di contrasto all'evasione ed all'elusione fiscale che vale 100 miliardi di euro di mancati introiti ogni anno nelle casse dello Stato; c'è tanta evasione Iva, c'è tanta evasione Irpef, c'è tantissima evasione contributiva". Poi ancora "abbiamo posto l'urgenza di determinare interventi di detassazione sui frutti della contrattazione collettiva nazionale e aziendale. Abbiamo chiesto la restituzione del fiscal drag in una fase in cui salari, retribuzioni e pensioni sono massacrati da una inflazione che viaggia a due cifre. Abbiamo posto l'esigenza di ripristinare i fringe benefit per come li avevamo negoziati con il precedente governo: erano stati portati a 3mila euro, oggi sentiamo che c'è un ritorno al passato a 258 euro".

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"Problema di risorse, no tagli allo stato sociale"

 La vicesegretaria della Cgil ha poi aggiunto un altro nodo da sciogliere: "C'è un problema sulle risorse, perché questa operazione costa molti miliardi - ha osservato -, vorremmo capire come e quanto questi interventi sono finanziati, vorremmo evitare che questa operazione sia a scapito dello stato sociale, della sanità, dell'istruzione". 

"Siamo contro la flat tax"

 "Il governo ha esposto i contenuti della delega fiscale per sommi capi - ha ribadito il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti -. Pensiamo che questa delega debba affrontare in via prioritaria una svolta epocale all'evasione - ha proseguito - senza questa operazione non ci può essere una vera riforma fiscale. Nel merito la riformulazione delle aliquote Irpef non dà una risposta all'esigenza reale del taglio del cuneo fiscale. Dobbiamo tagliarlo di cinque punti adesso, non nell'arco delle legislatura. Occorre poi mantenere una progressività, siamo contro la flat tax. Abbiamo chiesto al governo di iniziare un confronto vero, non solo informative".

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