Fisco, nuovo vertice tra Conte e i due vicepremier
Mattinata convulsa dopo che lʼincontro di domenica sera sulla "pace fiscale" non ha portato a risultati. Attesa per il Consiglio dei ministri

Nuovo incontro tra Conte e i due vicepremier nel pomeriggio. In precedenza c'era stato un prevertice sulla manovra ma l'attesa maggiore è per il Consiglio dei ministri che si terrà, sempre in giornata, per approvare il decreto legge sul fisco. Al prevertice erano assenti Di Maio e Salvini. Non sono bastate, infatti, le tre ore di riunione, domenica sera, per trovare l'intesa tra M5s e Lega sulla cosiddetta "pace fiscale".
Di Maio diserta vertice di maggioranza - Di Maio era a palazzo Chigi ma non ha preso parte al primo incontro con il premier Giuseppe Conte e con il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, per limare il decreto fiscale.
L'oggetto dello scontro tra M5s e Lega è ancora il condono fiscale che il Carroccio, come ribadito da Salvini, intende estendere il più possibile mentre i pentastellati vorrebbero ridurre ai piccoli importi temendo la reazione della base elettorale. Alla riunione è stato presente il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, "con pieno mandato da parte del segretario della Lega"
Salvini: "Pace fiscale è nel contratto, vale quello" - "Lo dico agli amici dei Cinquestelle: saldo e stralcio delle cartelle di Equitalia per chi ha fatto la dichiarazione dei redditi ma non è riuscito a pagare tutto è nel contratto di governo. Quello per me vale". Lo ha precisato il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini a margine del suo intervento all'assemblea nazionale di Confimi Industria. "Sono convinto - ha detto Salvini - che ci sia bisogno di un nuovo rapporto fra italiani ed Equitalia. Gli evasori totali, quelli che non hanno mai compilato la dichiarazione dei redditi, per me devono marcire in galera fino alla fine dei loro giorni. L'artigiano, il piccolo imprenditore o il commerciante che è schiavo di una cartella da 40mila euro da una vita deve poter tornare a vivere e quella cartella va stracciata. Ne sono straconvinto e c'è nel contratto di governo".
Salvini: "Mancano due miliardi? Uno lo mette il Viminale cash" - "Se mancano due miliardi, io da ministro dell'Interno un miliardo lo metto a disposizione cash", ha detto ancora Salvini a proposito delle coperture della legge di bilancio. "Sono soldi in meno detratti da spese dell'accoglienza alla Riace" ha spiegato Salvini, secondo cui "meno sbarchi vuol dire meno costi e quel miliardo che gli italiani risparmiano grazie ai minori sbarchi possiamo metterlo nella riduzione delle tasse". "Quindi - ha concluso - io di mio la metà della copertura l'ho già trovata".
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