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Dl Crescita, via libera al compromesso Salva Roma e Salva Comuni | Ok allo scivolo aziendale: via 5 anni prima

Lʼaccordo arriva dopo mesi di braccio di ferro tra i due alleati di governo e prevede lʼistituzione di un fondo ad hoc che servirà per i debiti delle città metropolitane. Passa il Salva Banche al Sud

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Via libera al compromesso sul debito di Roma.

Le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno approvato l'emendamento al dl Crescita che trasferisce allo Stato parte del debito storico della Capitale (1,4 miliardi) e viene incontro agli altri Comuni in dissesto e pre-dissesto. Via la cosiddetta solidarietà espansiva, sostituita dal "contratto di espansione": un altro emendamento prevede che le aziende con più di mille lavoratori potranno licenziare i più anziani dando loro in cambio uno "scivolo" fino a cinque anni dalla pensione.

Le aziende potranno anche ridurre l'orario degli altri dipendenti e in cambio fare assunzioni, all'interno di un processo di rinnovamento tecnologico. L'emendamento per il Salva Roma prevede inoltre l'istituzione di un fondo dove far confluire eventuali minori esborsi per la rinegoziazione dei mutui da parte del Commissario al debito di Roma.

Passa il Salva banche al Sud: sconti per le fusioni - E' stato inoltre approvato l'emendamento Salva banche al Sud Italia, che interesserebbe soprattutto la Banca Popolare di Bari. E' passata infatti la proposta che incentiva le fusioni delle imprese attraverso una revisione della disciplina delle Dta. Queste ultime potranno essere trasformate in crediti fiscali fino a un massimo di 500 milioni di euro per ciascun soggetto che partecipa all'aggregazione.

Bonus assunzioni ai "mecenati" delle scuole - Arriva il nuovo bonus per i "mecenati" delle scuole superiori: le commissioni Bilancio e Finanze hanno infatti detto "sì" (con le critiche del Pd che ha votato contro) a un altro emendamento rivolto a chi dona almeno 10mila euro a un istituto per ammodernare i laboratori, e migliorare così le competenze degli studenti. Sarà riconosciuto per un anno uno sconto dei contributi sui neoassunti (che provengano dall'istituto stesso) che può arrivare all'esonero completo.

Dopo mesi di braccio di ferro tra i due alleati di governo, passa l'emendamento che prevede, tra le altre cose, l'istituzione di un fondo ad hoc che servirà per i debiti delle città metropolitane. Il testo contiene norme ad hoc, oltre che per Alessandria, anche per Catania e i Comuni della Provincia di Campobasso.

La norma sul debito storico della Capitale era stata illustrata dal viceministro dell'Economia Laura Castelli insieme al sindqaco Virginia Raggi in una conferenza a Palazzo Senatorio nel mese di aprile. Obiettivo: chiudere la gestione commissariale dal 2021 ed evitarne così la paventata crisi di liquidità con ripercussioni sulla città.

Le reazioni - Dopo un periodo di stallo (con il ministro Matteo Salvini che ha subito avvertito: "L'aiuto dello Stato o arriva a tutti o a nessuno"), il provvedimento è uscito monco dal Consiglio dei ministri e poi è stato al centro di diverse polemiche pre-elettorali. Di recente, dopo che i relatori al decreto Crescita hanno presentato il nuovo pacchetto di emendamenti, dal Campidoglio è trapelato subito il commento soddisfatto della Raggi sul Salva-Roma: "Tanto rumore per nulla, diversi mesi fa lo avevamo chiesto". "Aiutiamo le amministrazioni, facciamo risparmiare i cittadini e favoriamo il rilancio dell'economia" ha invece rivendicato Laura Castelli. Molto critico il deputato e consigliere comunale Stefano Fassina, secondo cui l'emendamento "è esattamente l'opposto di un 'Salva Roma' narrato dalla propaganda della Lega Nord: la realtà è che Roma salva alcuni Comuni italiani".