"In Parlamento parleranno le forze armate e non un sottosegretario o un ministro. Stop ai militari nell'operazione 'Strade sicure' e iniziamo a parlare di requisiti"
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Il ministro Guido Crosetto auspica una vera riforma della Difesa, ritiene inadeguato il limite a 170mila del personale militare e vuole "garanzie a loro tutela". Spiega quindi che "la legge 244 dobbiamo buttarla via. Lo spirito con cui è nata è morto". Si tratta infatti proprio della legge che fissa la soglia delle 170mila unità. "Il personale va aumentato - chiarisce - e reso più efficiente".
Il ministro sottolinea poi, nel suo intervento alla sede del Covi (Comando operativo di vertice interforze): "Mentre parliamo di scudo e guerra ibrida, dobbiamo anche parlare di alloggi. Le forze armate devono essere efficienti. Serve una riforma delle forze armate, non la considero la riforma del ministro della Difesa: in Parlamento parleranno le forze armate e non un sottosegretario o ministro".
Crosetto suggerisce inoltre che "sull'operazione strade sicure" è arrivato il momento di tornare indietro. E spiega: "Quando penso che 6.800 militari in tutta Italia sono su strada, penso che dovremmo aumentare le forze di polizia per riportare i militari al loro lavoro originario".
Poi aggiunge che le forze armate "devono essere efficienti, non inclusive. Dobbiamo iniziare a parlare di requisiti. Non si può pensare di non riformare il sistema dei requisiti". Il ministro spiega quindi che "non può esistere un solo sistema di requisiti: esistono differenze de devo andare a combattere per le forze speciali, se devo essere addestrato a guidare i droni o se devo andare a combattere".
"Abbiamo bisogno di 30mila unità in più, dovremmo arrivare a 200mila - sottolinea a Rai1 -. I tedeschi ne hanno 280mila circa. E servono 6-7 anni per avere una difesa aerea minimamente paragonabile a quella di Israele".
E ancora, Crosetto afferma che "bisogna tarare forze armate in base ad aspettative future, dopo che per un periodo sono state considerate come strumento di assunzione. Bisogna spiegare che fare il comandante di una nave non è come fare il dirigente di uno stabilimento industriale".