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Ddl Zan, Draghi: "Risponderò mercoledì in Parlamento, è domanda importante"

Le reazioni politiche dopo la presa di posizione del Vaticano sul decreto legge contro l'omotransfobia. Il pd: "Restiamo convintamente a sostegno". Tajani: "Nostra posizione è contro"

"Mercoledì sono in Parlamento tutto il giorno, mi aspetto che me lo chiedano e risponderò in maniera ben più strutturata di oggi. E' una domanda importante". Lo dice il premier Mario Draghi rispondendo a una domanda sull'intervento del Vaticano sul ddl  Zan dopo l'intervento del Vaticano"Aspettiamo di vedere i testi e leggerli, ma rimaniamo convintamente a sostegno", affermano fonti del Pd.  

Dopo le perplessità espresse dal Vaticano contro il ddl Zan, che violerebbe il Concordato, il Pd ribadisce quanto sostenuto in mattinata dal segretario Letta che, pur sostenendo la legge, ha "aperto al dialogo. Siamo pronti a
guardare i nodi giuridici ma sosteniamo l'impianto della legge che è una legge di civiltà".

 

Ddl Zan, ecco cosa prevede la legge contro lʼomotransfobia e la misoginia

 

Pillon: "Ddl provoca terremoto in relazioni Stato-Chiesa"

Secondo il senatore della Lega Pillon, invece, "il ddl Zan provoca un terremoto senza precedenti nelle relazioni tra Stato e Chiesa. Per la prima volta nella storia il Vaticano prende carta e penna e scrive all'ambasciatore italiano per lamentare il grave pericolo che una proposta di legge in esame alle camere possa violare il Concordato. La preoccupazione del Papa - precisa in un post su Facebook - deve essere stata particolarmente seria, visto che ha deciso di attivare una comunicazione ufficiale anziché servirsi dei canali diplomatici riservati".  

 

Tajani: "Posizione Forza Italia è contro, Vaticano segue Concordato"

 "La posizione di Forza Italia è contro la legge Zan, ma non siamo una caserma e ci sarà qualcuno che può pensarla in maniera diversa. Ma la legge Zan limita gli spazi di libertà invece di farli crescere. Nel contenuto della proposta di legge ci sono posizioni che finiscono per limitare la libertà di opinione e di espressione. Riguardo la mossa del Vaticano, c'è un Concordato, loro chiedono il rispetto del Concordato, vedremo la risposta del governo".

Zan: "Ddl non limita libertà di espressione, così come quella religiosa"

 Anche lo stesso Alessandro Zan, primo firmatario del ddl, è intervenuto su Twitter: "Alla Camera sono sempre state ascoltate con grande attenzione tutte le preoccupazioni e come anche confermato dal Servizio Studi Senato, il testo non limita in alcun modo la liberta' di espressione, così come quella religiosa. E rispetta l'autonomia di tutte le scuole". 

 

Penna (M5S): "Dal Vaticano ingerenze inaccettabili"

 Il deputato del Movimento 5 stelle, Aldo Penna, critica la nota verbale della Santa Sede: "L'intervento a gamba tesa delle gerarchie vaticane contro la legge Zan, invocando una precisa autonomia garantita dal Concordato, va respinto nella maniera più assoluta. Il Concordato ricorda che in Italia c'è una libera Chiesa in libero Stato e quest'ultimo non può vedersi dettare l'agenda politica da un altro, è un'ingerenza inammissibile. Si rassegnino le gerarchie perché la libertà di coscienza che invocano somiglia alla rivendicazione della libertà di insulto. Chiunque rispetti gli altri indipendentemente da sesso e genere non ha nulla da temere dalla legge Zan". 

 

Suor Anna Alfieri: "Ddl non mi convince, testo va rivisto" "Oggetto di grandi discussioni e dibattiti in questi giorni è il DdL Zan, il cui contenuto, in tutta onestà, andando a fondo, non mi convince affatto". A dirlo è suor Anna Monia Alfieri, esperta in politiche scolastiche e referente scuola per Usmi, l'Unione superiore maggiori d'Italia. "Certamente - spiega - è doveroso contrastare qualsiasi forma di discriminazione, nel rispetto della dignità umana e del principio di uguaglianza; credo, tuttavia, che questo DdL vada nella direzione opposta. Se, nell'intendimento del legislatore, ci fosse solo la tutela della persona, sarebbe sufficiente applicare la normativa esistente. Non esiste, pertanto, una lacuna normativa da colmare, in quanto il nostro ordinamento tutela già la vita, l'onore, l'incolumità delle persone, senza distinzione di sesso, religione, lingua, razza".

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