"Abbiamo bisogno di una difesa forte principalmente per garantire la pace e la sicurezza", ha detto il ministro
© Ansa
Alla fine degli anni '80 era stato il caccia F-14 Tomcat, grazie al film Top Gun con Tom Cruise, a far conoscere al grande pubblico l'addestramento dei piloti che volano sugli aerei militari. Oggi quello stesso percorso - aggiornato - per formare l'élite del combattimento aereo viene fatto in Italia all'International Flight Training School nella base aerea di Decimomannu, a pochi chilometri da Cagliari. E in Sardegna arriveranno presto ad addestrarsi anche i Top gun americani, mentre l'altra grande isola italiana, la Sicilia, sarà il primo luogo al di fuori degli Stati Uniti "dove verranno formati i piloti degli F-35". L'annuncio è arrivato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, che insieme al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha presenziato alla cerimonia di consegna delle aquile a 16 piloti che hanno appena terminato la fase 1 del loro percorso formativo. Alcuni proseguiranno in Sardegna la loro preparazione per poter diventare dei veri e propri Top gun.
L'Italia è anche l'unico Paese al mondo dove vengono assemblati gli F-35, a Cameri, in Piemonte, "perché il futuro si costruisce non limitandosi alla difesa ma facendo diventare la difesa un motore sociale, economico e di innovazione tecnologica. E questo ne è l'esempio", ha sottolineato il ministro, che ha poi voluto rispondere alle polemiche di questi mesi sull'aumento delle spese per la difesa: "Abbiamo bisogno di una difesa forte principalmente per garantire la pace e la sicurezza, perché non c'è democrazia senza pace e sicurezza. Non c'è futuro o ospedali senza una difesa forte. La difesa non può essere vissuta come un costo ma è un'opportunità per lo sviluppo, come dimostrano le aziende Leonardo e Fincantieri".
Proprio Leonardo è partner tecnologico dell'Aeronautica militare nel progetto dell'Ifts a Decimomannu, dove la scuola per piloti si estende su 130.000 mq ospitando, oltre all'Italia, 11 Paesi stranieri alleati, 22 velivoli M-346 e due simulatori in grado anche di interagire con gli aerei in volo per ricreare missioni virtuali. "Il modello dell'Ifts va esportato perché c'è un fabbisogno di oltre 2.000 piloti a livello globale", ha spiegato l'amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, annunciando l'ampliamento dell'operatività della scuola da 80 a 100 piloti formati all'anno. "Ci sono parecchie richieste da diversi Paesi per impiantare una struttura simile all'estero", gli ha fatto eco il presidente di Leonardo Stefano Pontecorvo, parlando senza mezzi termini di "eccellenza mondiale".
Il sistema addestrativo si basa oggi su un'integrazione uomo-macchina che è già il futuro in molti settori. "Ora l'industria sta lavorando anche con l'intelligenza artificiale", ha spiegato il generale Antonio Conserva, capo di Stato maggiore dell'Aeronautica. L'IA, però, "non sostituirà mai completamente la presenza umana, sarà un ausilio a chi deve prendere le decisioni e deve interagire con un ambiente molto complesso dove le sole capacità umane, purtroppo, non saranno più sufficienti".