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Consultazioni al via, Mattarella vuole chiudere entro sabato

Mattarella ha incontrato Grasso e Boldrini, sabato sarà la volta di Lega, Forza Italia, M5s e Pd

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concluso la prima tornata di consultazioni per risolvere la crisi di governo.

Al Quirinale sono stati ascoltati Pietro Grasso, Laura Boldrini e Giorgio Napolitano. Venerdì e sabato sarà la volta dei gruppi parlamentari. "Elezioni subito dopo la Consulta con l'Italicum modificato dalla Corte, o un governo di tutti", l'auspicio di Renzi, che chiama i partiti alla responsabilità.

Sabato si chiudono le consultazioni con Fi, M5s e Pd - Nel tardo pomeriggio di giovedì Mattarella ha incontrato i presidenti di Senato e Camera Pietro Grasso e Laura Boldrini e il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Sabato a chiudere il giro di consultazioni saranno i gruppi di Sel, Lega, Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Pd.

Mattarella possibilista su reincarico a Renzi - Mattarella al momento sembra non aver intenzione di chiudere la porta a nessuna ipotesi, compreso un reincarico a Renzi. Cosa che trova il sostegno dei fedelissimi del premier dimissionario, mentre una maggioranza trasversale del Pd guarda al Capo dello Stato per un governo di larghe intese, anche senza Matteo Renzi, che arrivi fino al 2018. Ipotesi quest'ultima che troverebbe il favore anche di Silvio Berlusconi.

Oltre al reincarico o a una supplenza istituzionale di Pietro Grasso, per il presidente della Repubblica resta sul piatto anche la possibilità di inviare alle Camere lo stesso Renzi per una verifica della fiducia in Parlamento. Mattarella resta quindi fedele alla sua convinzione iniziale: questo governo ha la maggioranza in Parlamento e può continuare a esercitare il suo mandato.

Governo pronto per il 15 dicembre - Un esecutivo in carica entro il 15 dicembre, pronto quindi per affrontare il Consiglio europeo che si terrà a Bruxelles il giorno stesso. Sarebbe questa l'intenzione di Mattarella.

Il fronte del voto - Da parte sua Renzi indica due vie: elezioni subito dopo la sentenza della Consulta sull'Italicum, attesa il 24 gennaio, o un governo di responsabilità nazionale con una maggioranza larga, fino alla fine della legislatura.

"Elezioni subito o il 17-18 dicembre scendiamo in piazza", è invece il netto proclama di Matteo Salvini. E anche i Cinque Stelle, paventando un accordo degli altri per fare una legge elettorale "contro" di loro, confermano la richiesta di voto anticipato con l'Italicum, dopo aver modificato la legge elettorale per il Senato.