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Renzi: ripercussioni referendum su Parlamento e sul partito

Il premier dimissionario alla direzione del partito: "Mi assumo le responsabilità per la vittoria del No, daremo una mano a Mattarella per chiudere la crisi"

"Mi assumo tutte le responsabilità per la vittoria del No".

Lo ha detto il premier dimissionario Matteo Renzi alla direzione del Pd. Il posto referendum avrà "ripercussioni sul Parlamento e sul partito", ha spiegato. "Se gli altri partiti vogliono andare a votare, dopo la sentenza della Consulta, lo dicano perché qui si tratta tutti di assumersi la responsabilità - ha proseguito -. Il Pd non ha paura della democrazia e dei voti".

"Anche altri devono caricarsi il peso almeno in parte", ha aggiunto Renzi. "E questo perché è difficile sostenere che noi in nome della responsabilità veniamo tratteggiati come, cito, 'il quarto governo non votato dal popolo', 'il quarto dopo il colpo di stato del 2015', 'il governo figlio di un parlamento illegittimo o 'il terzo governo di trasformismo di Alfano e Verdini".

"Daremo una mano a Mattarella" - Il segretario dem ha assicurato che il Pd, in quanto partito di maggioranza relativa, "darà una mano la presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a chiudere la crisi di governo".

"Confronto duro nel Pd, ma cammino non si ferma qui" - "C'è naturalmente un passaggio interno da fare e credo sarà duro, molto duro, nella chiarezza che deve contraddistinguere un grande Partito democratico, ma che dovrà arrivare dopo aver affrontato la crisi di governo che si dovrà aprire formalmente", ha dichiarato Renzi. "Il cammino del Pd in Italia e in Europa non si ferma qui. Chi ha fatto la maratona sa che la sfida si vince prima con la testa e poi con le gambe. Tutti insieme andiamo a dire con forza e determinazione: viva l'Italia".

"Delegazione del partito al Colle e direzione permanente" - Il presidente del Consiglio dimissionario ha poi proposto "che ci sia una delegazione del Pd al Quirinale composta da uno dei due vicesegretari, Lorenzo Guerini, dal presidente e dai due capigruppo e propongo che la direzione sia convocata in maniera permanente per consentire alla delegazione di venire a riferire perché si possa discutere in modo chiaro e democratico sul percorso da scegliere". "Propongo inoltre che la direzione sia convocata in modo permanente per consentire alla delegazione di venire a riferire quando vi saranno elementi di novità", ha aggiunto.

"Rassegno le dimissioni col sorriso più largo" - "Col sorriso più largo e chiaro salgo al Colle per rassegnare le mie dimissioni. So che qualcuno ha festeggiato in modo prorompente questa decisione, ma lo stile è come il coraggio di don Abbondio" ha affermato il premier, in riferimento alle reazioni di alcuni esponenti della minoranza al suo annuncio di dimissioni diramato domenica.

"Ma non giudico e non biasimo - ha proseguito Renzi -, anzi rilancio: quando indicato e designato dal Pd hai la fortuna di poter governare il Paese più bello del mondo, non hai diritto di mettere mai il broncio. E chi indossa il broncio e il vittimismo come elementi della propria azione politica, fa un danno a se stesso. Indipendentemente dalle valutazioni di quel festeggiamento io ringrazio per aver avuto questo onore".