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Covid, Brunetta: obiettivo del governo è tenere il Paese aperto, anche le scuole

Presa di posizione di Zaia che guida il fronte delle Regioni che chiedono uno slittamento del ritorno in aula: "Non siamo in grado di reggere". Il commissario Figliuolo assicura: "Le scuole sono un luogo sicuro"

"Le scelte del governo vanno tutte nella direzione di tenere aperto il Paese".

E' quanto afferma il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, inserendosi nel dibattito sulla necessità o meno di far slittare il rientro in classe a causa della situazione pandemica. "Nessun Paese europeo ha deciso di chiudere le scuole, che sono un hub sociale", ha quindi aggiunto.

 

Zaia: "Non reggeremo, lancio un ultimo appello al premier"

Di tutt'altro avviso Luca Zaia che, guidando il fronte delle Regioni che chiedono uno slittamento per la riapertura delle scuole, ha spiegato, intervistato da Repubblica, di non star cercando lo scontro con il governo, ma di sperare in un ripensamento. "Se le condizioni per aprire rimangono queste - ha detto infatti il presidente del Veneto -, senza ipocrisia: non siamo in grado di reggere". Zaia è per posticipare il rientro in aula, altrimenti "il risultato sarà che da lunedì avremo un sacco di classi in Dad, orari ridotti, ci trascineremo per una settimana e poi probabilmente si dovrà intervenire". "Un rinvio di 15 giorni - ha proseguito Zaia - non vuol dire perdere il campionato".

 

Ecco perché il governatore ha deciso di rivolgere "un ultimo appello al premier". "Non cerco la rissa", ha premessso nel chiedere di ascoltare il parere della scienza. "Evitiamo di andare in ordine sparso, ma la comunità scientifica deve pronunciarsi", è la sua esortazione. Nello specifico, Zaia domanda che "si esprima il Comitato tecnico scientifico, non può non farlo su richiesta delle Regioni", dice.

 

Renzi: "Su ripresa lezioni sto con Draghi" Filogovernativo invece il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. "Io sostengo al 100% la linea di Draghi sulle riaperture delle scuole. Quando c'è qualche problema la prima cosa che in tanti propongono di chiudere è la scuola. Ma è un errore clamoroso", ha spiegato Renzi, in un'intervista ad "Avvenire".

 

"Basta con questa cultura nichilista per cui i nostri figli possono andare in pizzeria o a sciare, giustamente, ma non a scuola - ha aggiunto -. Io dico di più: teniamo aperte le scuole, contro la povertà educativa, ma anche come hub per mandare team medici a vaccinare dentro le scuole. Quando ero ragazzo, a scuola facevamo la visita medica. Sa quanti ragazzi, magari più poveri, non possono permettersi visite accurate? Investiamo in educazione e in sanità: non consideriamo la scuola come luogo per untori, ma al contrario trasformiamola in un presidio di salute e di libertà", ha quindi concluso Renzi.

 

Figliuolo: "Scuola luogo sicuro" - Sul ritorno tra i banchi è intervenuto anche il commissario all'emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo definendo le scuole "luoghi sicuri". "E' importante il ritorno a scuola che è un luogo sicuro con mascherine e distanziamento. Le lezioni in presenza sono importanti anche da un punto di vista di equità sociale: ci sono realtà sul territorio, come alcune aree del sud, in cui c'è ancora poca possibilità di accedere al
wifi", ha spiegato. 

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