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Cosenza, il "blitz" di Morra al centro vaccinale diventa un caso politico 

La denuncia del dirigente dell'Asp: "Mi ha aggredito perchè i parenti non erano stati vaccinati", la replica: "I miei genitori sono morti, l'ispezione è una prerogativa parlamentare". Ma Salvini e Meloni chiedono le dimissioni del sentare M5s  

"Morra mi ha aggredito, urlava perché i suoi parenti non erano stati chiamati per i vaccini e alla fine ho avuto un malore" - così il dirigente dell'Asp di Cosenza, Mario Marin, ha denunciato l’incursione nel centro vaccinale del senatore del M5s e presidente della Commissione Antimafia. Una ricostruzione smentita dal protagonista: "Ispezione avvenuta dopo le segnalazioni dei cittadini, è una prerogativa di un parlamentare" , ma intanto il caso è diventato politico con Meloni e Salvini che chiedono le dimissioni.  

I fatti risalgono allo scorso sabato. Stando alla ricostruzione del dottor Marino, Nicola Morra accompagnato dalla scorta "irrompe" nel centro vaccinale di Cosenza per contestare le modalità e, soprattutto, i tempi dalla campagna vaccinale, accusando tutto lo staff di essere incapace. 

Si è arrabbiato "non per un fatto di servizio pubblico - dice ancora il dirigente dell'Asp all'Adnkronos -  che riguardava i cittadini, ma perché i suoi parenti non erano stati chiamati. Dunque, per un fatto suo personale". Di qui la promessa di andare fino in fondo: "Lo querelerò per abuso di potere e forse anche interruzione di pubblico servizio".

 

Secca la replica di Morra, che  con un video e un post su Facebook spiega quanto accaduto: "Mi farebbe piacere che mi si spiegasse come avrei perorato la causa dei miei suoceri o dei miei genitori. Purtroppo sia i miei genitori che mio suocero sono venuti a mancare tempo fa. Mentre mia suocera si è già vaccinata circa quindici giorni fa poiché rientrante per ragioni anagrafiche nelle categorie a rischio".

 

E ancora: "L'ispezione eseguita sabato è una prerogativa di un parlamentare e penso sia dovere di qualunque rappresentante delle Istituzioni provvedere affinché il diritto alla salute venga rispettato anche in Calabria, anche in provincia di Cosenza".

 

 

Ma intanto il caso è esploso. Duro il commento del leader della Lega, Matteo Salvini che nel solidarizzare con i medici calabresi chiede al sentore Cinquestelle di "dimettersi da tutto". Stessa linea della leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni che su Facebook annuncia di andare "fino in fondo a questa vicenda e se tutto ciò corrispondesse al vero Morra farebbe bene a dimettersi immediatamente: un comportamento del genere è inaccettabile e indegno per qualsiasi rappresentante delle Istituzioni, figuriamoci per il Presidente della commissione Antimafia".  E Italia Viva non indora certo la pillola: "E' necessario che il senatore Morra chiarisca al più presto questa triste vicenda - dice Gennaro Migliore -  Nel rispetto dell'istituzione che rappresenta, di chi da mesi è in prima linea e soprattutto di chi del vaccino avrebbe davvero urgente bisogno".

 

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