"prima finestra temporale"

Conte: "Il Recovery Plan da presentare entro 15 ottobre" | Nasce una task force tecnica

Al tavolo del Comitato interministeriale per gli affari europei erano presenti tutti i ministri e i rappresentanti degli enti locali. La riunione è servita soprattutto a delineare un cronoprogramma

29 Lug 2020 - 11:27
 Palazzo Chigi Roma

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"Dobbiamo presentare i progetti per il Recovery Plan entro il 15 ottobre 2020 in modo da poter aspirare alla possibilità di prefinanziamento del 10%". Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte alla riunione del Ciae, il Comitato interministeriale per gli affari europei. "Si lavorerà anche ad agosto, abbiamo tempi strettissimi. Non partiamo da zero, abbiamo un piano di rilancio".

Il premier ha parlato anche della task force tecnica, assicurando il pieno coinvolgimento del Parlamento. Sono queste le principali novità che Conte ha portato sul tavolo della prima riunione del governo sul Recovery Fund. Riunione breve ma affollatissima, visto che al tavolo del Comitato interministeriale per gli affari europei erano presenti tutti i ministri e, in collegamento, i rappresentanti di tutti gli enti locali. "E' una grande sfida e serve grande responsabilità", è stato il monito del capo del governo alla vigilia di un'estate che, sui fondi Ue, si preannuncia rovente.

Proprio in settimana a Montecitorio si deciderà sullo strumento parlamentare con cui avere un ruolo sulla gestione delle risorse: si va dalla Bicamerale agognata da FI alla commissione monocamerale, fino alla mozione e al voto in commissione Bilancio o in Assemblea. Visti i tempi stretti, è la Bicamerale, per cui è necessaria l'approvazione di una legge ad hoc, ad essere al momento l'opzione più lontana.

Conte ha accertito che "la puntualità nell'elaborazione del piano è una condizione, una premessa indispensabile per poter accedere a questo piano europeo ma direi che non è sufficiente". La riunione è servitasoprattutto a delineare un cronoprogramma. Si è entrati poco nel dossier fondi e, soprattutto, sul tavolo non è comparso il grande nodo del Mes. Mercoledì il ministro degli Affari Ue Enzo Amendola riunirà i membri del Comitato tecnico di valutazione. Squadra alla quale si affiancherà una task force, anche questa tecnica, in cui ci saranno rappresentanti di tutti i ministeri e anche degli enti locali.

La selezione dei progetti, ha spiegato Conte, sarà innanzitutto "politica". "Non partiamo da zero. La base è quel piano di riforme già oggetto dagli Generali". Investimenti in infrastrutture, transizione energetica, digitalizzazione e scuola, saranno quindi alcuni dei  pilastri del piano che il governo presenterà, di fatto, contestualmente alla manovra d'autunno.

Mercoledì il governo dovrà affrontare il voto sull'extra deficit di Camera e Senato. Voto sul quale, a Palazzo Madama, non fanno certo dormire sonni tranquilli i 157 sì arrivati sullo stato di emergenza: 3 in meno ai 160 necessari sullo  scostamento di bilancio. Ad impensierire Contre i malumori del Pd che coinvolge anche il segretario Dem Nicola Zingaretti, che secondo indiscrezioni poi smentite, sarebbe arrivato ad evocare il voto anticipato come soluzione allo stallo del governo su temi come migranti e scuola.

Fonti di maggioranza in vista del voto non escludono però che i numeri vengano blindati dal sostegno del gruppo di FI o da parte di esso. Un'interlocuzione sarebbe ancora in corso sebbene i vertici azzurri smentiscano: la linea del centrodestra, assicurano, sarà unitaria. Ma qualche preoccupazione trapela anche in ambienti leghisti e non si esclude che i tre partiti possano spaccarsi: FI a favore, Fdi astenuta, Lega contraria.

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