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Consultazioni, Salvini: "La via maestra è il voto" ma apre al M5s | Di Maio: "Non temiamo le urne ma non scappiamo" | Zingaretti pone tre condizioni, scontro nel Pd | Mattarella dà tempo fino a martedì

I renziani: "Vogliono sabotare un accordo con i 5 Stelle". Ad aprire i colloqui Fratelli dʼItalia che invoca il voto e FI che vuole un governo di centrodestra

Secondo giorno di consultazioni al Quirinale per la risoluzione della crisi di governo, con al Colle i maggiori partiti.

Il leader della Lega Matteo Salvini afferma che "la via maestra è il voto, ma se i 'no' diventano 'sì' non porto rancore, noi siamo pronti a ripartire". Replica Di Maio: "Non temiamo le urne ma non scappiamo dalle promesse fatte agli italiani. Non lasciamo affondare la nave". Nel Pd invece è già scontro interno. Le tre condizioni presentate da Zingaretti a Mattarella per la formazione di un nuovo governo non sarebbero quelle concordate durante la direzione. I renziani infatti accusano i compagni di partito: "Qualcuno vuol far saltare l'intesa con i 5 Stelle". Ad aprire i colloqui Fratelli d'Italia che invoca il voto e Forza Italia che vuole un governo di centrodestra. A fine giornata Mattarella ha comunicato di aver dato tempo ai partiti fino a martedì per trovare una maggioranza parlamentare che sostenga un nuovo governo.